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Il Marco Polo dell' Opera House Canton a Milano dal 22 settembre

Oltre 200 artisti da tutto il mondo hanno lavorato per tre anni alla messa in scena della prima opera che riporta sulla scena l'impresa del viaggiatore veneziano elogio all’armonia tra i popoli e all'integrazione culturale tra Oriente e Occidente, nello spirito della Nuova Via della Seta. Dopo Milano l'opera verra rappresentata al Carlo Felice di Genova dal 29 settembre al primo ottobre


12/09/2019 12:15

di Mauro Romano - Class Editori

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Una scena del Marco Polo a Pechino nel 2018

La nuova Via della Seta arriva all'Opera, riannodando l'attualità con la tradizione del primo pioniere italiano in Cina, Marco Polo. Debutterà a Milano, il 22 settembre prossimo, sul palco del Teatro Dal Verme, nel cuore della capitale lombarda, il lavoro della Guangzhou Opera House, frutto dell’unione di forze di artisti occidentali e orientali, che da oltre tre anni stanno perzezionando la messa in scena.  

«Nell’ottobre del 2016, come risposta all’iniziativa Belt&Road, per promuovere gli scambi culturali tra Italia e Cina, la Guangzhou Opera House ha avviato al creazione dell’opera Marco Polo, che racconta in musica la straordinaria storia del navigatore veneziano del XIII secolo, » ha spiegato Zhu Xiaoyi, direttore generale dell’Information Office di Guangzhou, in rappresentanza della Guangdong Film Admnistration, presentando l'evento a Milano nel quadro delle Conversations between Italy and China.

«È un’opera che incarna l’essenza della Via della Seta», ha spiegato Zhu Xiaoyi, «l' opera attraversa il viaggio di Marco Polo in Cina, via terra e per mare, mostrandoci il valore culturale e umano della Via della Seta. Il messaggio è di pace, un elogio all’armonia tra i popoli e all'integrazione culturale tra Oriente e Occidente».

L’opera in tre atti in lingua cinese, della durata di 165 minuti, vedrà la partecipazione di 200 artisti, provenienti  da varie parti del mondo, con background culturali molto diversi, concretizzando così il desiderio di cooperazione tra Oriente e Occidente.

«L’opera racconta una bella storia sino-italiana. È un prodotto cinese, con testo cinese e attori cinesi, che racconta una storia cinese, ma al tempo stesso è un’opera italiana, è un grande risultato dall’incontro tra la cultura cinese e quelle occidentali» ha concluso Zhu Xiaoyi. 

«Proprio come l’impresa del viaggiatore Marco Polo, la creazione dell’opera Marco Polo è stata una collaborazione tra Oriente e Occidente, ha abbattuto le barriere, tentando la grande impresa dell’unione tra queste due culture,» ha aggiunto Chen Rui, direttrice della Guangzhou Opera House.

«È la prima opera originale nata dalla collaborazione di artisti cinesi e stranieri e prima della messa in scena c’erano ovviamente molte incognite», ha ricordato Chen Rui, «ma l’intera città di Guangzhou, dalle alte cariche politiche fino ai cittadini, ha dato fin da subito un enorme supporto al progetto, con uno sguardo acuto e un cuore aperto».

«Guardando indietro al cammino percorso da Marco Polo, esso non riguarda solo  scambi commerciali: c’è anche un importante elemento di scambio culturale, » ha sottolineato dal canto suo Li Shaofeng, console cinese a Milano, «quest'opera aiuterà a promuovere la comunicazione tra i nostri due paesi, sotto l’iniziativa Belt&Road, a raccontare la bella esperienza della Cina e ad ampliare ulteriormente i nostri rapporti di cooperazione”»

L’opera Marco Polo sarà in scena a Milano al Teatro Dal Verme dal 22 al 24 settembre e a Genova al Teatro Carlo Felice dal 29 settembre al 1 ottobre.


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