L’Emilia-Romagna vuole irrobustire i rapporti con Shandong e Guangdong. Un legame poggiato su ricerca, innovazione, turismo, trasferimento tecnologico e tutto quanto verte sul tema dei saperi . Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini lo ha chiarito ricevendo il nuovo ambasciatore della Repubblica popolare cinese in Italia, Li Junhua.
“Vogliamo costruire un rapporto istituzionale più solido con lo Shandong, rapporto rispetto al quale sono state gettate le basi nel novembre 2018 con l`identificazione di percorsi di lavoro congiunti per la definizione di un Memorandum of understanding che permetterà di definire nuovi progetti, iniziative strategiche e investimenti da condividere sui temi della ricerca, innovazione, turismo, trasferimento tecnologico e tutto quanto verte sul tema dei saperi", ha spiegato Bonaccini, accompagnato dall’assessore alla Scuola e alla ricerca, Patrizio Bianchi.
Con il Guangdong la collaborazione risale invece al 2015, con la firma di un protocollo siglato dal governatore Zu Xiadan. Da allora i rapporti non si sono mai interrotti. Il polmone manifatturiero cinese e la regione tra le più ricche d’Italia hanno trovato punti di contatto sui temi della sicurezza e della tracciabilità alimentare, sulla barriere fitosanitarie sull’export. Emilia romanga e Guangdong, con California, Assia, Nouvelle Aquitaine, Gauteng, Pennsylvania sono inoltre firmatarie della Dichiarazione congiunta siglata in occasione del Convegno internazionale "Regions for global sustainable development.
Altro tema di contatto con al Cina è l’innovazione. Lo ha ricordato l’assessore Bianchi. L’Emila Romagna, ha spiegato, ha assunto un ruolo di primissimo piano in Europa sui temi dei big data e intelligenza artificiale, con Bologna capitale del supercalcolo grazie ai grandi computer dell`Agenzia europea per le previsioni meteo e Leonardo, oltre al ruolo di coordinamento dei grandi telescopi nel mondo riconosciuto alla regione.