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Azienda Agricoltura

Accordo tra gli allevatori sardi e quelli cinesi dello Shandong

Il presidente del Contas, consorzio di tutela dell’agnello di Sardegna Igp, che rappresenta 5.000 soci allevatori e macellatori, ha firmato una collaborazione con l'omologa associazione di Jinan: l'obiettivo è coordinare attivamente la cooperazione commerciale tra l’associazione cinese e le imprese zootecniche italiane


09/09/2024 17:11

di Franco Canevesio - Class Editori

settimanale
Battista Cualbu, presidente di Contas, il consorzio sardo

È stato siglato in Cina, a Jinan, un importante accordo di collaborazione con la Sardegna per il miglioramento agricolo della provincia cinese dello Shandong, nella Cina Orientale, di cui Jinan è capitale. L'intesa è stata conclusa per lo sviluppo agricolo moderno e la cooperazione internazionale: le firme sono state apposte dai rappresentanti del Contas, il Consorzio di tutela dell’agnello di Sardegna Igp nella persona del suo presidente Battista Cualbu e dalla Shandong animal husbandry association rappresentata dal presidente Lu Yan.

Alla firma erano presenti il governatore della provincia dello Shandong Zhou Naixiang e il ceo della locale Bank of China Lin Jingzhen. L'associazione fondata nel febbraio 1992, è un’organizzazione a livello provinciale con personalità giuridica sotto la supervisione dello Shandong animal husbandry and veterinary bureau e approvata dal governo popolare della provincia dello Shandong. È una delle prime organizzazioni sociali industriali a livello provinciale istituite nel settore zootecnico cinese.

L'accordo, sottolinea il comunicato ufficiale, determina forme di collaborazione come la promozione attiva della cooperazione nell’ambito della zootecnia tra Italia e Cina, sfruttando il rispettivo know-how e le rispettive risorse. Al centro dell'intesa anche l’impegno del Consorzio a "coordinare attivamente la cooperazione commerciale tra l’associazione cinese e le imprese zootecniche italiane", illustrando la normativa italiana e fornendo supporto commerciale, nonché consulenza tecnica e servizi di supporto alla Shandong animal husbandry association "per garantire una cooperazione agevole".

La Cina, e in particolare la provincia dello Shandong, la più importante realtà agricola dello stato, guarda quindi con interesse al mondo agropastorale sardo: guarda soprattutto alle pecore da latte e alla produzione di agnello di Sardegna Igp in particolare, alla selezione genetica, ai metodi di allevamento e la sostenibilità delle produzioni.

Sono questi motivi che hanno portato la filiale della Bank of China nello Shandong a invitare i rappresentanti del Consorzio di Tutela, in occasione della Boc’s Shandong Week evento di tipo economico che si tiene ogni anno. Dal 3 al 5 settembre a Jinan, Weifang, Yantai, Dezhou e in altri centri della regione, si è parlato di cooperazione internazionale per ciò che riguarda l’economia, la ricerca scientifica e la rivitalizzazione rurale.

L'iniziativa, nata per costruire una nuova piattaforma per la cooperazione agricola internazionale ed espandere nuovi canali per la cooperazione transfrontaliera, viene realizzata grazie al lavoro della Bank of China, in favore dei gruppi locali di agricoltori e allevatori. All’interno della fiera sono state discusse anche le prospettive del settore agricolo dello Shandong con l’obiettivo di "soddisfare con precisione le esigenze di sviluppo dei gruppi di clienti agricoli della provincia, con la selezione di prodotti di alta qualità a livello globale".

Per la banca cinese, "l’introduzione di nuove risorse agricole nella provincia migliorerà il livello di cooperazione agricola internazionale del territorio e aiuterà questa Regione a sviluppare un’agricoltura moderna". Per questo l’ambasciatore Fao Guang Defu ha proposto alle autorità cinesi di prendere contatto con i rappresentanti del Consorzio di Tutela dell’Agnello Igp: l'ambasciatore era arrivato in Sardegna ad aprile scorso con il compito di sondare e prendere contatti con le associazioni di produttori strutturate non solo per quanto riguarda i canali commerciali in tutto il mondo ma anche per quanto riguarda l’attenzione alla selezione genetica e quindi alla ricerca.

In Cina si trovano da qualche giorno i vertici del Contas, ossia il direttore Alessandro Mazzette e il presidente Battista Cualbu, in rappresentanza del gruppo di produttori sardi composto da circa 5 mila soci, tra allevatori, macellatori e porzionatori. «Un’occasione importante per noi», ha spiegato Cualbu, alla presenza di oltre 200 delegati di tutto il mondo e 18 Stati invitati, all’interno di un evento di alto livello, «questa apertura è per noi un segnale importante, con l’auspicio che si riprenda il dialogo con questo paese fondamentale per ciò che riguarda l’agroalimentare».

«La partecipazione a questo evento risponde a pieno agli obiettivi del nostro consorzio che ha intrapreso da tempo un percorso di internazionalizzazione. Abbiamo firmato un accordo per condividere i nostri metodi di allevamento sostenibili e etici. Siamo orgogliosi che la nostra cultura pastorale rappresenti un modello virtuoso da esportare verso il grasnde paese che ci ha voluto presenti qua», ha sottolineato il direttore del Contas, Mazzette. (riproduzione riservata)


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