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Azienda Agricoltura

Acqua Panna e Sanpellegrino salgono dell'80% e 28% in Cina

Successo all'estero nel 2020 per i brand italiani di acqua minerali del gruppo controllato da Nestlé che nel 2020 ha registrato un calo del fatturato e della quota export. Colpito soprattutto il mercato italiano per gli effetti dei lockdown anti-Covid. Ancora in crescita i primi mesi di quest'anno in Usa, Cina e Russia


20/05/2021 14:55

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale
Stefano Marini, ceo di Sanpellegrino

Acqua Panna, brand di acqua minerale del gruppo Sanpellegrino, controllata dalla multinazionale svizzera Nestlè, ha aumentato le vendite in Cina nel 2020 dell'80%, mentre la quota Cina della stessa Sanpellegrino è cresciuta del 28%. Lo ha rivelato Stefano Marini, ceo del gruppo di bevande analcoliche, annunciando i risultati del 2020, che si è chiuso con un calo del fatturato dell'8% a 893 milioni, in seguito agli effetti dei vari lockdown anti-Covid.

Anche l'export che rappresenta quasi il 60% delle vendite è risultato in calo del 2%, soprattutto per la debolezza del mercato europeo, mentre gli Stati Uniti, che rappresentano la quota più consistente, sono andati in controtendenza (+8%) grazie al marchio S.Pellegrino, e insieme al mercato cinese è cresciuto del 27% anche quello russo. Hanno tenuto i brand S. Pellegrino e Acqua Panna che rappresentano il 64% dell'intero fatturato.

Sul mercato italiano l'azienda ha venduto per 320 milioni di euro e, nonostante un'importante fetta del business di Sanpellegrino sia legata all'out of home, pesantemente colpito dagli effetti della pandemia (-38%), il gruppo ha visto una flessione del 16%, parzialmente compensata dalla tenuta del canale retail e dall' incremento dell'e-commerce (+36%). I consumatori hanno, inoltre, confermato l'apprezzamento per brand come Levissima che è cresciuta in quota di mercato e ha registrato un incremento a volume dell'1% e per S.Pellegrino e Acqua Panna, che hanno visto un incremento a volume del 3%.

«I risultati 2020 sono stati infatti influenzati, soprattutto in Italia, della contrazione dell'ho.re.ca. legata al calo dei consumi, durante il lockdown imposto dall'emergenza Covid-19. Le vendite sui mercati internazionali hanno, invece, tenuto, trainate dall'apprezzamento dei nostri prodotti, sinonimo dell'eccellenza del made in Italy e dello stile di vita italiano sulle tavole di tutto il mondo», ha spiegato Marini, sottolineando che i dati dei primi mesi del 2021 delineano un trend positivo. (riproduzione riservata)


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