Il 19% dei consumatori cinesi dichiara di aver acquistato almeno una volta nell’ultimo anno alimentari o bevande Made in Italy a marchio bio. Tale propensione all’acquisto raddoppia tra chi ha avuto una esperienza di visita nel Bel Paese: tra i turisti che negli ultimi anni sono stati in Italia, la quota di bio-users raggiunge il 28%. L’interesse per il bio Made in Italy è più forte tra chi ha una maggiore propensione agli acquisti online (in questo target è il 26% acquistare il nostro Organic F&B), tra i più giovani (24% dei Millennials è user) e nell’upper class (22% tra le famiglie con redditi superiori ai 16.000 RMB). Il dato emerge dall’analisi di Nomisma per la Piattaforma Ita.Bio.
I dati della consumer survey di Nomisma rilevano una forte propensione al consumo di prodotti bio nelle principali città cinesi e nel target di popolazione coinvolta nell’indagine: il 64% ha acquistato un prodotto alimentare o una bevanda a marchio biologico nel corso del 2020.
Ma il consumo di bio a Pechino, Shanghai, Guangzhou afferisce per lo più all’upper class: tra i cinesi con redditi superiore ai 16.000 RMB la quota di user bio sale al 76%, al 74% tra chi ha un titolo di studio elevato (laurea o Phd) o al 68% tra i lavoratori autonomi, gli imprenditori o i liberi professionisti. L’identikit del consumatore bio è riconducibile ad un millennial con figli, abituato agli acquisti online (in questi tre target, infatti, le percentuali di consumatori bio sono più alte della media, rispettivamente 66%, 67% e 70%).
Sicurezza alimentare (espressa da dal 28% degli organic user), qualità superiore (un ulteriore 24% ritrova principalmente questo tipo di garanzia) e attenzione per l’ambiente (23% complessivamente) sono le principali motivazioni dei consumatori cinesi alla base della scelta di prodotti biologici.
Garanzie che diventano ancora più importanti in questo periodo di crisi sanitaria, tanto che durante il 2020 il 3% (quasi 500 mila cinesi) ha iniziato ad acquistare bio per la prima volta mentre il 47% di chi era già user, ne ha incrementato la spesa.
Ma il marchio biologico non è l’unico attributo che conta nella scelta da mettere nel carrello. Il consumatore richiede coerenza e sostenibilità a 360°: il 29% degli user bio ritiene importante che la confezione sia eco-friendly o che il prodotto sia stato fatto rispettando l’ambiente . Il secondo criterio di scelta dei prodotti bio è l’origine (22% complessivamente fa attenzione a questo aspetto quando fa la spesa bio), preferibilmente da paesi stranieri di cui si apprezza la qualità (12%).
Quanto ai prodotti italiani: lattiero-caseari (in primis latte per l’infanzia), baby food, ma anche carne e derivati assieme a pasta e prodotti da forno sono le categorie per cui i consumatori cinesi cercano le garanzie del bio e quelle su cui l’italianità è un valore aggiunto.