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Azienda Agricoltura

Cina e Thailandia fra i maggiori fornitori di piante e fiori all'Italia

Il primo rapporto nazionale sul settore florovivaistico realizzato dal Centro Studi Divulga e da Ixè con Coldiretti e presentato a Myplant&Garden rivela anche che il 72% dell'import del settore arriva dall'Olanda. Dalla Repubblica popolare arrivano soprattutto piante in vaso


27/02/2025 16:08

di Franco Canevesio - Class Editori

settimanale
Riccardo Fargione, consulente del centro studi Divulga

Tra i paesi extra europei, la Cina insieme a Thailandia ed Ecuador sono i maggiori fornitori dell’Italia di piante in vaso, soprattutto dalla Repubblica popolare, di fiori e fronde recise, mentre il 72% dell'import viene assicurato dall'Olanda.

I dati sono emersi dal primo rapporto nazionale sul settore florovivaistico realizzato dal Centro Studi Divulga e da Ixè con Coldiretti e presentato a Myplant&Garden, a Fiera Milano Rho conclusasi il 21 febbraio.

Il florovivaismo Made in Italy ha raggiunto nel 2024 il valore massimo di sempre a quota 3,3 miliardi di Euro. Il risultato italiano fa perno sul traino dell’export, che chiuderà l’anno a 1,4 miliardi, pari alla metà della produzione italiana, con una crescita ininterrotta negli ultimi 10 anni.

Una performance resa possibile anche grazie al lavoro delle 19.000 imprese impegnate a produrre piante e fiori di alta qualità su una superficie di 30 mila ettari. Secondo Eurostat, il settore florovivaistico Ue ha prodotto, nel 2024, circa 24,5 miliardi di euro, registrando un incremento dell'1% rispetto all’anno precedente e dell’8% rispetto a cinque anni fa.

I principali contributori a questo valore sono i Paesi Bassi, con 8,8 miliardi di euro, pari al 36,1% del valore complessivo dell’Ue-27: seguono la Spagna con 3,9 miliardi di euro (15,9%) e, terza, l’Italia con poco meno di 3,3 miliardi (13,3%). Dietro c'è la Germania con circa 2,5 miliardi (10,1%) e la Francia con poco più di 1,8 miliardi (7,4%).

Per quanto riguarda l'import, l'Italia importa dalla Cina per 4,1 milioni di euro (di cui 2,8 milioni per piante in vaso), dalla Thailandia per 3,1 milioni e dall'0Ecuador per 2,7 milioni. 

I dati relativi ai flussi commerciali evidenziano il predominante ruolo del mercato europeo, che rappresenta la parte più consistente sia per le esportazioni che per le importazioni di prodotti florovivaistici, rispetto agli altri mercati globali. A livello di importazioni in Italia, il 72% arriva dall’Olanda, per un valore di oltre 445 milioni di euro suddivisi in 184,9 milioni per fiori e fronde recise, 147,5 milioni per piante in vaso e 112,9 milioni per prodotti da vivaio. Seguono, a distanza, la Francia con 44,5 milioni di euro (7,2% del totale) e la Spagna con 38,4 milioni (6,2%).

«I dati evidenziano che questo è un settore florido, che però ha scontato in questi ultimi anni delle difficoltà importanti - afferma Riccardo Fargione, Consulente del Centro studi Divulga - Per quanto riguarda i costi energetici abbiamo registrato da prima della pandemia un incremento dell'80%, evidentemente dati importanti che incidono sulla competitività, sui redditi e sui bilanci delle imprese agricole e florovivaistiche». (riproduzione riservata)

 

 


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