A tendere la mano agli allevatori cinesi è un'azienda emiliana, di Castelnuovo Rangone provincia di Modena, Awp, Animal Wellness Products, fondata e diretta da Paolo Cristofori, attuale amministratore delegato. «Dal 2007 siamo presenti in Cina, con un ufficio di rappresentanza a Pechino a partire da marzo 2023, producendo prodotti destinati al mercato cinese che, in passato, erano considerati troppo avanzati e tecnologici», ha spiegato Cristofori, «i nostri prodotti principali sono gli additivi per mangimi concentrati, utilizzati per migliorare le difese immunitarie, agire come antiossidanti e antimicrobici, con una proporzione di 150 grammi per ogni tonnellata di mangime finale.
La nostra attività si concentra sugli animali da reddito come polli, suini, bovini e api, adattandoci alle diverse culture e pratiche di consumo di ogni paese. Negli ultimi due anni abbiamo affrontato la problematica della febbre suina in Cina, Filippine e Vietnam, riuscendo a ridurre la mortalità dal 30% all'8-7% in questi paesi grazie ai nostri prodotti».
Non è un caso, dunque, che il fatturato sia diviso tra un 65% proveniente dall'Asia (5% Cina), un 15% dal Medio Oriente, un 10% dalle Americhe e il restante 15% dall'Europa. «Noi produciamo degli additivi: sono prodotti concentratissimi che vengono messi dentro al mangime: in una tonnellata di mangime ci sono circa 100/150 grammi del nostro prodotto.
Servono per aumentare le difese immunitarie, hanno una forte attività antiossidante e antimicrobica: lo scopo è quello di ridurre l'uso degli antibiotici sia come prevenzione che come trattamento», ha raccontato Cristofori, «negli ultimi due anni non solo in Cina ma anche nelle Filippine e in Vietnam c'è stato il problema dell'African swine fever, la Psa, che procurava mortalità altissime con perdite enormi: col nostro prodotto siamo riusciti a limitare questo fenomeno e queste perdite economiche. In Vietnam e Cina, con i nostri prodotti, siamo passati da una mortalità del 30% è scesa al 7-8%».
Tutta la produzione avviene nello stabilimento modernissimo a Crevalcore, attrezzato con le ultime tecnologie esistenti sul mercato nel 2019. «Siamo l'unica azienda nel mondo che produce sacchi da 20 chili sottovuoto – sottolinea Cristofori - In pratica, diventano come dei pacchi di caffè: questo per garantire freschezza e più lunga durata».
Le prospettive? «Ci siamo dati come target di sviluppare al meglio i paesi potenzialmente forti dove noi già operiamo: Brasile, Cina, India dove la popolazione animale, sia dal punto di vista di animali da reddito che pet, è qualcosa di veramente grande. Il target 2024 a livello di fatturato è superare 10 milioni di euro, per poi seguire lo stesso trend almeno per due tre anni».
«L'obiettivo finale è di produrre ritrovati che rispondano alle continue richieste del mercato che richiede qualità, antibiotic free e sostenibilità. Grazie all'iniezione di capitale da parte di Cherry Bay Capital, stiamo puntando sull'innovazione con il lancio di 3-4 prodotti nuovi e stiamo valutando partnership con aziende che possano completare il nostro assortimento, mantenendo stretti contatti con diverse realtà sia italiane che estere: almeno 2 o 3 sono potenzialmente sinergiche» ha aggiunto l'imprenditore. (riproduzione riservata)