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Azienda Agricoltura

Cresce il consumo di caffé in Cina e si aprono nuovi spazi per il prodotto italiano

La Iacc, International institute of coffee tasters, che promuove l'assaggio del caffé di qualità, è stato ospite d’onore delle autorità della Free trade zone di Kunshan, dove viene importato il 60% del caffè verde destinato al mercato cinese e prodotto il 60% del caffè tostato per il mercato nazionale. L'istituto ha aperto una sede a Shanghai e dispone di una rete di formatori a livello nazionale che include professionisti cinesi di spicco


28/05/2024 18:46

di Franco Canevesio - Class Editori

settimanale

Il valore del mercato cinese del caffè, secondo diverse stime, i potrebbe attestarsi nel 2024 a circa 30 miliardi di dollari, mentre il numero dei coffee shop avrebbe raggiunto 50.000 unità in tutto il paese. Sulla base di questo dato la Iiac, International institute of coffee tasters, attiva in Italia dal 1993 per aiutare i produttori italiani ad affermarsi all'estero, ha deciso di moltiplicare gli sforzi per rafforzare la propria posizione in Cina.

«Il mercato cinese è particolarmente complesso perché vicino alle grandi catene, prima tra tutte Luckin Coffee con più di 16.000 locali, convivono migliaia di locali indipendenti», ha spiegato Carlo Odello, presidente Iiac, «senza dimenticare l’importanza assoluta dell’e-commerce, a cui le aziende dedicano una parte importante delle loro risorse umane e tecnologiche, e i segmenti ready-to-drink e instant coffee. C’è sicuramente spazio e interesse anche per i marchi italiani a patto che comprendano a fondo le esigenze di un mercato molto distante da ciò a cui siamo abituati in Italia e si pongano in un’ottica estremamente dinamica».

L'organizzazione ha recentemente consegnato alla città di Kunshan, cuore produttivo del coffee business cinese, una menzione speciale, rafforzando la sua presenza nel paese con un proprio team a Shanghai. L'International institute of coffee tasters ha l’obiettivo di mettere a punto e diffondere un metodo scientifico per l’assaggio del caffè: dalla sua fondazione ha svolto centinaia di corsi ai quali hanno partecipato 13.000 allievi da più di 40 paesi nel mondo. In Cina è stato ospite d’onore delle autorità della Free trade zone di Kunshan, dove viene importato il 60% del caffè verde destinato al mercato cinese e prodotto il 60% del caffè tostato per il mercato nazionale.

Iiac ha consegnato la scorsa settimana alle autorità del governo di Kunshan la menzione speciale di “Capital of the International Coffee Industry” nell’ambito della cerimonia di apertura di Cofair 2024. Il riconoscimento mira a rafforzare i legami tra IIAC e i vertici della Free trade zone di Kunshan in cui hanno sede aziende primarie del settore tra cui Starbucks, Luckin Coffee, Yizheng e Zhenjin. La Free Trade Zone di Kunshan si pone peraltro in una posizione strategica tra le città di Shanghai e di Suzhou.

«Il riconoscimento di Iiac sottolinea la visione integrata delle autorità di Kunshan per sostenere lo sviluppo dell’industria del caffè cinese fornendo a quest’ultima condizioni favorevoli grazie alla Free trade zone», ha sottolineato Odello, «è, inoltre, un'ulteriore tappa nel rapporto che ci lega all’industria cinese del caffè e alle autorità del governo che stanno lavorando in sinergia con questa».

Da quest’anno Iiac ha rafforzato la presenza in Cina con un proprio team dedicato di specialisti basati a Shanghai e una rete di formatori a livello nazionale che include professionisti cinesi di spicco. L'istituto ha filiali dirette anche in  Corea e Giappone: il suo manuale Espresso Italiano Tasting, edito in italiano e in inglese, è stato tradotto anche in giapponese, cinese, coreano e tailandese. «Grazie alla nostra presenza fissa e in loco - aggiunge Odello - lavoriamo sul mercato cinese quotidianamente, essendo in grado quindi di sostenere lo sviluppo dell’industria tramite il nostro know-how trentennale. Questo ci pone in una posizione assolutamente privilegiata perché non abbiamo intermediari ma possiamo osservare direttamente l’evolversi della situazione e sviluppare le nostre attività in modo più efficace e veloce». (riproduzione riservata)


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