L'Italia preme per la ripresa dei collegamenti diretti con la Cina. Una questione essenziale per il rilancio economico e turistico. Il tema è stato sollevato dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio nel corso del colloquio con il ministro del Commercio cinese, Wang Wentao, in occasione della quattordicesima sessione della commissione economica mista Italia-Cina.
Di Maio ha perorato la causa dell'istituzione dei “corridoi verdi” per facilitare la partecipazione degli operatori economici stranieri alle manifestazioni fieristiche in Italia.
Il ministro, è emerso dal comunicato della Fernesina, ha espresso soddisfazione per l’andamento positivo dell’interscambio bilaterale e delle esportazioni italiane verso la Cina, cresciuti nel primo semestre di quest’anno rispettivamente del 20,3% e del 48,3% su base annua. (+2,6 miliardi di Euro da gennaio a giugno 2021 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Una crescita percentuale ancora maggiore per l’export del settore agroalimentare, che da gennaio a luglio ha segnato un +50%, raggiungendo un valore di 415 milioni di euro: numeri che hanno portato l’Italia a diventare quest’anno il terzo fornitore al mondo di vino per il mercato cinese.
Proprio per sostenere ulteriormente l'export aprirà a Chengdu, capoluogo del Sichuan, un nuovo Ufficio ICE a Chengdu. Di Maio ha inoltre avviato con Wang la costituzione di gruppi di lavoro ad hoc per i prodotti agroalimentari e per la promozione dell’e-commerce. Si tratta di misure che contribuiranno a raggiungere l’obiettivo di assicurare un flusso sempre più bilanciato di beni e servizi tra i due Paesi, favorendo il riequilibrio della bilancia commerciale.
I due ministri hanno infine discusso del tema della tutela della proprietà intellettuale e dell’importanza di garantire la piena attuazione dell’Accordo Ue-Cina sulle Indicazioni Geografiche. (riproduzione riservata)