MENU
Azienda Agricoltura

La Cina apre all'import di carne suina dalla Russia per ripicca all'Ue

Il mercato cinese, il più importante il mondo, è per oltre il 50% in mano ai produttori europei. Ma ora Pechino ha citato aziende danesi, olandesi e spagnole di carne suina come bersagli di un'indagine antidumping e concesso licenze di importazione ai produttori russi, finora assenti dal mercato che sperano di spuntare prezzi del 30-40% superiori a quelli del mercato interno


19/08/2024 13:20

di Francesca Gerosa - Class Editori

settimanale

I produttori di carne suina russi mirano a conquistare il 10% del mercato cinese delle importazioni di carne suina nei prossimi anni, partendo da zero, cercando di sfruttare le tensioni commerciali tra l'Unione Europea e la Cina, il più grande consumatore di questo alimento al mondo. Una mossa che contribuirà a rafforzare i legami economici tra Russia e Cina, a fronte delle crescenti sanzioni imposte a entrambi i paesi dall'Occidente.

La Russia non ha esportato carne suina in Cina fino a febbraio, quando Pechino ha autorizzato tre produttori russi a farlo. Il mercato cinese delle importazioni vale 3,5 miliardi di dollari ed è dominato dai produttori europei con una quota del 51%. Recentemente, l'Ue ha imposto dazi fino al 37,6% sulle auto elettriche importate dalla Cina.

In risposta, la Cina ha citato aziende danesi, olandesi e spagnole di carne suina come bersagli di un'indagine antidumping. «Per noi queste tensioni commerciali rappresentano un'opportunità per dimostrare la nostra competitività nel mercato cinese», ha sottolineato a Reuters Yuri Kovalyov, capo dell'Unione nazionale degli allevatori di suini della Russia, aggiungendo che l'obiettivo di Mosca è fornire il 10% delle importazioni cinesi di carne suina entro tre o quattro anni.

Comunque, dovrà affrontare una concorrenza forte da parte di altri grandi esportatori di carne suina, come il Brasile, oltre all'aumento della produzione cinese. La domanda di carne suina è in calo in Cina, sebbene il Paese consumi ancora circa la metà della carne suina mondiale, ovvero 53-54 milioni di tonnellate all'anno. Mentre la produzione di carne suina russa dovrebbe raggiungere 5,2 milioni di tonnellate metriche nel 2024 rispetto ai 4,9 milioni del 2023. 

La produzione attuale rende la Russia il quarto produttore mondiale, dietro a Cina, Ue e Stati Uniti, e la pone alla pari con il Brasile. Invece, le importazioni cinesi di carne suina e frattaglie sono diminuite del 27,3% su base annua a 1,11 milioni di tonnellate nella prima metà del 2024, secondo i dati doganali cinesi. Kovalyov ha previsto che circa 50.000-60.000 tonnellate di carne suina russa arriveranno in Cina quest'anno, circa il 3% delle importazioni totali del Paese.

I produttori privati russi autorizzati a vendere carne suina in Cina – Miratorg, Velikoluksky Pig Breeding Complex e Rusagro – sono tra i primi cinque produttori di carne suina della Russia. L'industria ha iniziato a crescere nuovamente nel 2005 (fino a 25 miliardi di dollari di investimenti nel settore), grazie al sostegno statale e a misure protezionistiche, dopo aver subito pesanti perdite nel 2008 a causa della peste suina.

«Stimiamo cautamente di esportare 10.000 tonnellate in Cina quest'anno», ha previsto Alexander Tarasov, vice ceo di Rusagro. I prezzi? Il premio «è del 30-40% rispetto a quelli interni». Il ministro dell'Agricoltura, Oksana Lut, ha stimato che le esportazioni russe di carne suina verso tutti i paesi aumenteranno a 310.000 tonnellate nel 2024. I produttori russi hanno già conquistato una quota del 50% delle importazioni di carne suina in Vietnam e stanno esportando in 20 altri mercati. La Cina è il prossimo obiettivo. (riproduzione riservata)


Chiudi finestra
Accedi