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Azienda Agricoltura

La Puglia è l'approdo naturale della nuova Via della Seta in Italia

Turismo, infrastrutture soft, oltre alle tradizionali esportazioni regionali di made in Italy sono i settori che possono beneficiare di più dell'apertura alla Cina e alla Belt&Road Initiative. L'analisi è emersa al convegno in corso a Bari organizzato dalla Banca popolare di Puglia e Basilicata con Class Editori. Le opportunità offerte della nuova Via della Seta sono notevoli


20/09/2019 11:53

di Mauro Romano - Class Editori

bari
La panoramica della sala del convegno

Occorre attivare la cooperazione finanziaria tra Italia e Cina per sfruttare al meglio il meccanismo di collaborazione bilaterale in Paesi terzi. L'auspicio è stato rivolto da Li Bin, ministro consigliere per l'economia e il commercio dell'ambasciata cinese a Roma, alla platea del convegno, in corso a Bari alla Fiera del Levante, sulle opportunità aperte alle imprese pugliesi dalla Belt&Road Initiative. 

«Le opportunità dischiuse dal progetto della nuova Via della seta e dalla transizione dell’economia cinese verso un moderno modello trainato da consumi e innovazione tecnologica sono notevoli, trovare quindi un equilibrio tra vantaggi e rischi è il compito delle classi dirigenti dei diversi Paesi ed in tal senso, gli interventi del presidente Xi Jinping al forum BRI dello scorso aprile, sembrano andare nella giusta direzione", ha spiegato, aprendo i lavori, Leonardo Patroni Griffi, presidente di Banca Popolare di Puglia e Basilicata che insieme a Class Editori ha organizzato l'evento.

Ad ascoltarlo sono almeno 300 imprenditori, manager e professionisti della Regione, interessati a un'iniziativa che punta molto sulla sollecitazione delle esportazioni regionali e dell'internazionalizzazione delle imprese.

«Dopo una prima fase concentrata sulla definizione di progetti di hard infrastructure, strade, ferrovie, porti, impianti di produzione dell’energia, gli investimenti si dovrebbero dirigere anche sulle infrastrutture soft, sul turismo, sulla connessione tra le persone, istruzione e scambi culturali e dovrebbero attrarre in regione anche capitale privato» ha spiegato Patroni Griffi.

«La Puglia potrebbe essere naturalmente uno snodo geografico importante lungo la nuova via della seta ed il suo capitale umano ed intellettuale potrebbe utilmente essere indirizzato a sfruttare l’opportunità offerta da questa iniziativa", ha aggiunto il banchiere che ha ricordato la posizione strategica della regione lungo il corridoio paneuropeo 8 e il  ruolo cinese nella realizzazione dl Trans Anatolian Gas Pipeline (TANAP) il più importante progetto geostrategico turco nel settore energetico che collegherà il gas azero all’Europa tramite Il Trans Adiatic Pipeline (TAP) che approderà in Puglia.

Patroni Griffi ha auspicato la creazione di Zone Doganali Intercluse all’interno della Zes Adriatica di recente approvazione perché consentirebbero alle imprese pugliesi di produrre per i mercati extra UE, Cina compresa, vero made in Italy in esenzione di dazi e iva.

La tappa barese è stata il primo di una serie di road show sulla Belt and Road Initiative, il progetto di collegamento euroasiatico lanciato dal presidente Xi Jinping nel 2013, che la Banca popolare di Puglia e Basilicata intende promuovere nei distretti produttivi. D'altronde come ricordatto dall'editor in chief e ceo di Class Editori, Paolo Panerai sul progetto ci possono essere opinioni differenti, ma che sia uno sviluppo positivo è indubbio. La riprova sta nei numeri  «Ci sono 250 milioni di cinesi abbienti, il che può voler dire anche ricchi. L'alternativa ossia gli Usa ha 300 milioni di abitanti e 100 milioni di poveri,» ha ricordato Panerai.

La Cina, ha aggiunto, è entrata in quella che viene definita la nuova era. «Le cose cambiano e la possibilità di programmare per lungo termine e  decisiva». Anche per questa ragione Class Editori (che controlla questo giornale) ha  intensificato i rapporti con l'agenzia Xinhua News Agency, il più grande gruppo multimediale controllato dallo stato, con un portale dedicato alla Belt and Road e da ultimo, grazie ai rapporti con il presidente della Xinhua, Cai Mingzhao, con  la fondazione di una piattaforma di scambio di informazioni tra media e centri di ricerca di più Paesi che possa servire da fonte per le imprese. (riproduzione riservata)


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