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Azienda Agricoltura

Tattoo Wine esporta vini in Asia con la blockchain

Si tratta della prima piattaforma di vendita online del vino per il mercato cinese con un cuore italiano basata sulla soluzione blockchain EY OpsChain Traceability. Già tracciate 11 milioni di bottiglie. Gli obiettivi sono i mercati di Cina, Giappone, Corea del Sud, Thailandia e Singapore.


25/07/2019 08:47

di Arturo Centofanti - Class Editori

Tatoo Wine esporta i vini con la blockchain

Tecnologia blockchain italiana per piattaforma e-commerce cinese. Tattoo Wine, acronimo di Tracciabilità, Autenticità, Trasparenza, Trade, Origine e Opinione, è la prima piattaforma di vendita online del vino per il mercato cinese con un cuore italiano basata sulla soluzione blockchain EY OpsChain Traceability. La soluzione verifica e promuove la qualità, la provenienza e l'autenticità dei vini.

Si propone come opportunità per le aziende vinicole italiane, in particolare per i mercati in Cina, Giappone, Corea del Sud, Thailandia e Singapore. EY OpsChain Traceability ha già tracciato più di 11 milioni di bottiglie di vino per diversi clienti, ma la piattaforma, che sarà operativa da settembre, vede al momento attive tre cantine pilota, Bodegas Riojanas con il vino Monte Real Tinto Reserva 125 Aniversario, Vignobles Michel Gonet e il suo Chateau Lesparre Cuvèe 1802 e l'italiana Domini Castellare di Castellina con i vini Rocca di Frassinello 2015 e Le Sughere di Frassinello 2015.

«Nel 2025 quello cinese diventerà nel wine business il secondo mercato di consumatori. Si passerà, infatti, da 230 milioni del 2014 ai 630 milioni previsti per il 2022 di popolazione classificabile come middle class. Stimando una percentuale di consumatori di vino pari alla metà di quella degli Stati Uniti (23%), ci si aspetta di avere 46 milioni di nuovi consumatori in Cina», commenta Claudio Meucci, EY Market Leader Advisory Mediterranean area.

La piattaforma è supportata da The House of Roosevelt, una delle più grandi cantine in Asia, che la utilizzerà per vendere vini di qualità direttamente dai vigneti agli hotel, ristoranti, caffè e clienti, e facilitare così gli scambi consumer to consumer, utilizzando gli smart contract per aumentare l'efficienza e l'economicità dell'intero processo. «Con le vendite online si abbattono i passaggi e si semplifica la filiera di distribuzione con l'eliminazione di una serie di attori caratterizzanti oggi la supply chain del vino».

La scelta della tecnologia italiana sta nell'esperienza e nell'affidabilità. «Siamo stati tra i primi a realizzare una soluzione di tracciabilità blockchain EY OpsChain Traceability, sia nel mondo del food sia in particolare nel settore del vino», chiosa Meucci. L'innovazione di Tattoo Wine sta «nell'utilizzo di una blockchain pubblica per notarizzare le informazioni. Sono le cantine stesse a dichiarare i processi, i meccanismi di produzione e le caratteristiche del vino. La tecnologia rende poi indelebili queste informazioni, non modificabili». Tattoo Wine contribuisce, inoltre, a contrarre il fenomeno della contraffazione dei prodotti commercializzati in Cina.

A fianco degli elementi di tracciabilità e garanzia, la piattaforma offre la possibilità di fidelizzare i propri clienti attraverso un meccanismo di token economy. «L'acquisto di vino viene incentivato con l'impiego dei token standard ERC-20. Con i token ERC-721 sarà possibile raccogliere i dati della supply chain, permettendo di verificare in modo completamente digitale una serie di dati e attività condotte dai vari attori della filiera viti-vinicola», conclude Meucci. (riproduzione riservata)


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