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In difficoltà Zeg, uno dei maggiori asset manager cinesi

Zhongzhi Enterprise Group sta affrontando una crisi di liquidità per avere investito troppo nel settore immobiliare e sarà probabilmente costretto a ristrutturare il debito. Due anni fa la morte improvvisa del fondatore e numero uno operativo Xie Zhikun ha aperto un periodo di incertezza


30/08/2023 14:44

di Rossella Savojardo - Class Editori

settimanale
Liu Norman Yang,presidente di Zhongrong international trust

Il rischio che la crisi del mercato immobiliare cinese possa innescare un effetto domino sull'economia cinese si intensifica. A destare preoccupazione è quanto sta succedendo alla società di servizi finanziari Zhongrong International Trust che, risentendo del mancato pagamento degli interessi da parte di uno dei suoi maggiori azionisti, è pronta adesso a lasciare la borsa di Shenzhen.

Jingwei Textile Machinery Co, il maggior azionista della travagliata società fiduciaria cinese, Zhongrong International Trust, ha dichiarato che prevede il delisting dalla borsa di Shenzhen per "proteggere gli interessi dei piccoli azionisti".

"A causa dei cambiamenti nelle condizioni del mercato, le operazioni della società si trovano ad affrontare un'enorme incertezza che potrebbe avere un impatto notevole", ha affermato Jingwei in un documento reso noto martedì sera. La proposta della casa madre deve ancora passare il vaglio dell'approvazione degli azionisti. Il gestore patrimoniale, Zhongzhi Enterprise Group, il secondo maggior azionista di Zhongrong International Trust, ha dichiarato agli investitori all'inizio di questo mese che sta affrontando una crisi di liquidità e che condurrà una ristrutturazione del debito.

Le preoccupazioni nei confronti di Zhongrong sono aumentate la scorsa settimana dopo la comparsa sui social media di video che mostravano una protesta davanti al suo ufficio a Pechino. Secondo i video pubblicati sull'app di social media Douyin e WeChat citati dalla Cnn, circa una dozzina di manifestanti arrabbiati sono stati filmati tra mercoledì e giovedì scorso mentre cantavano slogan e chiedevano pagamenti relativi ai prodotti di investimento emessi dalla società controllante.

Poco conosciuto al di fuori della Cina, Zhongzhi è uno dei maggiori asset manager cinesi e secondo i media nazionali gestisce 1.000 miliardi di yuan, circa 137 miliardi di dollari. La società ha sede a Pechino e ha una notevole esposizione al settore immobiliare. I problemi finanziari di Zhongzhi rappresentano l'ennesima sfida per le autorità cinesi che si battono per contenere l'aggravarsi della crisi del settore immobiliare e per rilanciare una ripresa vacillante nella seconda economia mondiale.

Gli asset manager come Zhongzhi raccolgono decine di miliardi di dollari vendendo prodotti di investimento ad alto rendimento e legati al sistema bancario ombra attraverso unità di gestione fiduciaria e patrimoniale, e hanno forti legami con banche e altre società finanziarie. Una serie di insolvenze nel settore bancario ombra cinese, del valore di 3.000 miliardi di dollari, potrebbe avere un effetto paralizzante su tutta l'economia, dato che molti investitori individuali e istituzionali sono esposti ai prodotti fiduciari.

Zhongzhi ha ingaggiato una società di consulenza per condurre una revisione completa della società e sta cercando investitori strategici, ha detto ieri il management agli investitori. Il piano prevede un autosalvataggio attraverso la ristrutturazione, con un'attenzione particolare alla riscossione dei debiti e alla liquidazione degli asset, ma anche il fallimento è un'opzione, hanno aggiunto, senza rivelare l'ammontare del debito da ristrutturare.

Intanto fonti di mercato hanno rivelato che alcune delle principali banche del Paese, fra cui Bank of Communication e China Merchant, stanno prendendo in considerazione la possibilità di un taglio agli interessi sui mutui ipotecari e ai parametri di concessione per aiutare le famiglie a comperare la prima casa. (riproduzione riservata)


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