India e Italia sono a lavoro su un’intesa in materia di urbanizzazione. Il tema è stato al centro dell’incontro avuto a Delhi dal sottosegretario allo Sviluppo economico, Michele Geraci con il ministro all’Edilizia, Hardeep Singh Puri. Il colloquio si inserisce nell’ambito della seconda visita dell’esponente del governo in India. La federazione è stato infatti identificata tra i 10 Paesi target per sostenere le esportazioni e gli investimenti italiani.
Il colloquio con il ministro è servito soprattutto a fare il punto sul piano indiano di sviluppo di 100 smart city, parte di un progetto complessivo per la costruzione di 10 milioni di abitazioni entro il 2030. Secondo i dati (aggiornati al 2016) del World Cities Report delle Nazioni Unite entro i prossimi 11 anni, il Subcontinente avrà almeno 7 megalopoli con più di 10 milioni di abitanti. La capitale Nuova Delhi conta una popolazione di 26,5 milioni di persone. Lo hub finanziario di Mumbai 21,4 milioni, Kolkata 15 milioni, Bangalore, la Silicon Valley indiana 10,5 milioni. Leggermente inferiore, 10,2 milioni di abitanti è la popolazione di Chennai, centro dell’industria automobilistica locale. Completano l’elenco Hyderabd, snodo primario dell’industria It e del turismo che nel 2030 conterà 12,8 milioni di abitanti e Ahmedabad, cuore dell’industria tessile le cui popolazione è proiettata verso i 10,5 milioni.
Quella del sottosegretario è la seconda missione in India nel giro di quattro mesi e fa seguito alla visita ufficiale nel Paese del premier Giuseppe Conte. Si tratta di un “Paese con grandi potenzialità non tutte ben note alle nostre aziende. Obbiettivo: far conoscere queste opportunità”, scrive Geraci su Twitter presentando il viaggio Di certo, come emerge dai dati Ice si tratte di uno dei partner commerciali più promettenti per il Made in Italy. Nel 2018 è stato tra i mercati di sbocco più dinamici quello nel quale è stato registrato l’incremento delle esportazioni più elevato: +15%. Mentre secondo le stime di Sace Simeste il valore complessivo dell’export italiano verso la federazione dovrebbe raggiungere i 4,7 miliardi di euro nel 2021.
La quota di mercato è però di poco superiore all’1%, sottolinea il sottosegretario e aggiunge in un post sul proprio sito personale: "trascurabile è, inoltre, il numero di imprese a capitale italiano presenti sul territorio indiano (circa 740), così come il numero commesse: secondo il rapporto Ance 2018, risulterebbero aperti solo 4 cantieri per un importo dei lavori di circa 95 milioni di euro".
Nel corso dell’ultima commissione mistra italo-indiana Delhi e Roma hanno individuato inoltre i settori primari di collaborazione per il futuro: macchinari, rinnovabili, settore finanziario, infrastrutture, auto motive e alta tecnologia