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Azienda Energetico

Al via nello Shandong la prima centrale nucleare di quarta generazione

Ha incominciato a produrre energia per il mercato l'impianto di China Huaneng Group costruito con un reattore di nuova generazione che punta su una maggiore sicurezza ed efficienza. È il primo al mondo e anticipa di anni le previsione degli analisti che scommettevano sulla entrata nel mercato di questa tecnologia non prima di fine decennio 


06/12/2023 16:45

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale
Il reattore della centrale nucleare cinese di quarta generazione

La National Energy Administration e China Huaneng Group hanno fatto sapere che l'impianto nucleare Huaneng Shidaowan High Temperature Gas-cooled Reactor Nuclear Power Plant ha completato il test di funzionamento continuato di 168 ore, diventando ufficialmente operativo.

Si tratta di un risultato fondamentale per il più grande progetto scientifico e tecnologico nazionale della Cina, con diritti di proprietà intellettuale completamente indipendenti. È anche la prima centrale nucleare di quarta generazione al mondo a entare in funzione. Secondo la Iaea,l'ente internazionale per l'energia nuclare, i reattori di quarta generazione in fase sperimentale sarebbero quattro al mondo, due russi e due cinesi.

Quello entrato in funzione a livello commerciale è uno dei due, situato nella provincia dello Shandong, sviluppato da una cooperazione tra il gruppo Huaneng, la Tsinghua University and la China National Nuclear Corporation.  

A differenza dei reattori di seconda generazione (la stragrande maggioranza di quelli attualmente in funzione) e terza generazione (attualmente proposti sul mercato e realizzati o ordinati nei tre tipi EPR, ABWR e AP1000), quelli di quarta generazione dovrebbero introdurre marcate differenze soprattutto nei materiali impiegati, pur continuando a usare come materiale fissile principalmente uranio e plutonio.

Gli obiettivi primari del Gen 4ª gen. International Forum (gif), un organismo internazionale costitituito da 13 paesi, fra cui Cina, Russia, Stati Uniti, Regno Unito e Francia, sono quelli di migliorare la sicurezza nucleare, ridurre la produzione di scorie nucleari, sottrarsi alla proliferazione nucleare (uso militare), minimizzare gli sprechi e l'impiego di risorse naturali e diminuire i costi di costruzione e di esercizio di tali impianti. Secondo i promotori, questi sistemi offrirebbero significativi vantaggi di redditività economica, riduzione delle scorie nucleari prodotte, eliminazione del plutonio impiegabile in armi nucleari e protezione fisica sia passiva sia attiva dell'impianto. Naturalmente, l'effettivo raggiungimento di tali obiettivi dovrà essere verificato sul campo.

Tuttavia, i sistemi nucleari innovativi allo studio per l'uso nella IV generazione richiedono nuovi strumenti per la valutazione del loro impatto economico, dal momento che le loro caratteristiche differiscono significativamente da quelli presenti negli impianti di II generazione e di III generazione. I modelli econometrici attuali non sono fatti per valutare i costi di tecnologie nucleari alternative o dei loro sistemi integrati ma piuttosto per confrontare i costi dell'energia nucleare con quella dei combustibili fossili.

Inoltre, il GIF ritiene che questi prototipi non saranno disponibili per l'impiego commerciale prima del 2030, previsione evidentemente smentita dalle ultime notizie dalla Cina. (riproduzione riservata)


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