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Azienda Energetico

Ansaldo, intesa con Gazprom sulla Via della Seta

In occasione del forum economico di San Pietroburgo Il gruppo ligure ha annunciato la costituzione di una jv con Rep Holding che prevede il trasferimento di tecnologia italiana per modernizzare il sistema energetico in Russia, nelle repubbliche ex sovietiche e, forse, in Iran. Sullo sfondo si delineano altre opportunità per l'azienda italiana, nel nucleare e nel gasdotto sino-russo


07/06/2019 11:25

di Franco Canevesio - Class Editori

ansaldo
Tagir Nigmatulin e Giuseppe Zampini, ieri alla firma dell'accordo

Se ne parlava da oltre un anno e ieri a San Pietroburgo, in Russia, è finalmente arrivata la firma della joint venture tra Ansaldo Energia e Rep Holding, controllata del gruppo Gazprom, il primo gruppo energetico del paese, accordo propiziato dall'entante cordiale tra Russai e Cina, che attraverso Shanghai Electric, è azionista al 40% di Ansaldo.

Ansaldo e Rep collaboreranno per produrre, modernizzare, riparare e fornire un servizio completo di manutenzione e assistenza per turbine industriali di grande taglia, a gas e a vapore, in Russia. La gamma di prodotti offerta dalla JV comprenderà tre modelli completi di turbine a gas di Ansaldo Energia, con una potenza da 70 a 340MW, per la generazione di energia elettrica, oltre a due modelli di turbine a vapore con una potenza da 40 a 350MW. La JV avrà sede legale a San Pietroburgo e la produzione sarà localizzata nelle attuali strutture di REP Holding.

Si tratta di un accrod strategico, il cui valore non è stato dichiarato anche perchè le implicazioni sono molto ampie e implicano terze parti. Infatti Ansaldo Energia trasferirà alla JV i diritti esclusivi d’uso della propria tecnologia non solo per quanto riguarda le attività sul territorio russo, ma anche nell’ambito della CSI, la Comunità di Stati Indipendenti che riunisce 9 delle ex 15 repubbliche sovietiche in un'area di libero scambio, e in altri paesi concordati dalle parti.

«La JV sarà una soluzione reciprocamente vantaggiosa per la fornitura dei migliori componenti e servizi ai clienti della Russia e dei paesi CSI», ha commentato Giuseppe Zampini, ceo di Ansaldo Energia. Dal canto suo Tagir Nigmatulin, presidente di Rep  ha sottolineato chela componente local del contratto sarà importante, come richiesto,ovviamente, dal governo in questo tipo di accordi, che sono l'articolazione della politica economica decisa centralmente. 

«Particolare attenzione sarà dedicata alla localizzazione delle attività di produzione e riparazione per le “parti calde” delle turbine a gas, che comportano l’uso delle più avanzate tecnologie. Pertanto, la gamma di prodotti offerta dalla Joint Venture sarà in grado di rispettare gli ultimi requisiti richiesti dal Governo della Federazione Russa in termini di localizzazione», ha annunciato esplicitamente Nigmatulin.  

La tecnologia trasferita da Ansaldo include una serie completa di documenti tecnici sulle turbine a gas e a vapore e i relativi sistemi di controllo, che consentiranno alla JV non solo di fabbricare e modernizzare le attrezzature, ma anche di eseguire il service e le riparazioni per un’ampia gamma di clienti locali in possesso di turbine industriali.

«La Joint Venture fornirà ai suoi clienti un pacchetto completo di soluzioni per tutta la durata di vita dei macchinari basato su attività di manutenzione e riparazione in loco,» ha spiegato ancora il presidente di Rep.

L’alleanza rafforza la presenza di Ansaldo Energia in Russia, dove il gruppo opera da oltre dieci anni e ha già installato altre turbine: la prima commessa (70 milioni di euro) nel 2007 per tre turbine a gas, poi altre nel 2013 avevano fruttato ulteriori 90 milioni di euro al portafoglio ordini; altre cinque unità turbogas nel 2016 alimentano oggi uno degli impianti più grandi d’Europa a San Pietroburgo.

L'accordo con la società del gruppo Gazprom potrebbe aprire ad Ansaldo le porte del maxi piano di metanizzazione del parco pubblico e privato dei mezzi di trasporto russi, sbandierato più volte da Viktor Zukov, presidente di Gazprom, colosso da 100 miliardi di euro di fatturato.

Zukov non ha mai fatto mistero dell'apprezzamento delle collaborazioni italiane, prima fra tutte proprio quella con Ansaldo Energia,  e della volontà di importare in Russia il modo in cui l’Italia sta utilizzando il metano nell’autotrazione. Non solo.

Sullo sfondo c'è anche il mega accordo russo-cinese per portare il gas russo, di Gazprom, al confine con la Cina, con un gasdotto che entro l'anno prossimo dovrebbe alimentare con 38 miliardi di metri cubi la produzione di energia del Dragone.

E ancora l’accordo firmato ieri durante lo Spief, il Forum economico internazionale di San Pietrobusrgo, a cui tra l'altro, la regione Liguria è stata invitata come ospite d’onore, potrebbe rappresentare anche il via libera per nuove intese anche sul nucleare, campo in cui la Russia primeggia, avendo vinto una serie di appalti per la costruzione di centrali in Finlandia, Ungheria, Turchia, Cina.  

Ansaldo Energia ha una società a Mosca e una a San Pietroburgo per le attività di service, manutenzione e assistenza su turbine e centrali elettriche. L’ultimo incarico risale al 2018: manutenzione di quattro turbine e due generatori in una centrale.

Fonti vicino alla trattative hanno prospettato che, tra gli altri paesi a cui l'accordo potrebbe essere esteso, ci sia anche l’Iran, dove Ansaldo ha venduto già parecchio in passato ma dove le ultime sanzioni Usa tengono bloccati altri progetti, per oltre 300 milioni di euro.

Per questo bisogna che Ansaldo continui a presidiare, con le proprie tecnologie, quel mercato, prima che altri player, coreani e giapponesi e anche la Siemens tedesca, affatto spaventati dall'embargo decretato da Trump, si facciano avanti.



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