Ariston sbarca in Australia e si rafforza in Israele e Spagna. Il gruppo guidato da Paolo Merloni, presidente, che si è recentemente quotato in borsa, ha annunciato il completamento dell'acquisizione di Chromagen, azienda isrealiana, operazione annunciata lo scorso ottobre e che ha avuto ora il via libera definitivo dall''Autorità Israeliana per la Concorrenza.
Fondata nel 1962, Chromagen sviluppa, produce e commercializza soluzioni rinnovabili per il riscaldamento dell’acqua, con un’esperienza distintiva nella tecnologia solare termica, molto diffusa in Israele. La società ha due filiali in Australia e in Spagna, oltre a una solida rete di distributori che permettono di servire clienti in circa 35 Paesi in tutto il mondo e impiega oltre 300 persone. Nel 2020 ha riportato ricavi per circa 400 milioni di NIS, circa 129 milioni di dollari, e un margine EBIT adjusted “mid-single digit”.
Ariston Group ha acquisito il 100% delle azioni e dei diritti di voto dell'entità attiva in Israele. L’acquisizione consentirà al gruppo leader nelle soluzioni per il riscaldamento dell'acqua di consolidare la sua posizione nel mercato israeliano, un mercato sostenuto da un'economia in crescita e da un solido trend di crescita della popolazione, dove la maggior parte delle abitazioni soddisfa il proprio fabbisogno di acqua calda attraverso il solare termico.
Ariston era già presente sul mercato israeliano dal 2017 in seguito all'acquisizione di Atmor, un'azienda specializzata nella produzione di scaldacqua elettrici istantanei e per questo motivo l'operazione Chromagen ha dovuto essere vagliata dalle autorità regolatorie del mercato.
Ma il mercato più promettente si profila quello australiano dove Ariston ha acquisito le azioni possedute dal Kibbutz Shaar Haamakim, confermando sia l'attuale management che la struttura di governance con gli attuali azionisti di minoranza.
L’acquisizione permetterà ad Ariston Group di entrare in un mercato rilevante per l'acqua calda, basandosi sulla solida posizione di Chromagen Australia nel segmento dei costruttori, con un forte focus sulle soluzioni rinnovabili.
Il controvalore dell’operazione (equity value) è stato pari a circa 130 milioni di NIS, 42 milioni di dollari circa, pagati in contanti. "Chromagen è perfettamente in linea con la nostra vision di portare il comfort sostenibile a tutti. L’operazione è anche una testimonianza della capacità di Ariston di completare operazioni di M&A - pilastro della nostra strategia – anche in un anno caratterizzato da una forte crescita organica e dalle attività di listing", ha affermato Paolo Merloni, presidente esecutivo del gruppo di Fabriano.
"Iniziamo il 2022 rafforzando ulteriormente la posizione del Gruppo nel mercato israeliano ed entrando nel mercato australiano con una value proposition distintiva basata sulle tecnologie rinnovabili. Ora lavoreremo insieme ai nuovi colleghi per generare valore per tutti gli stakeholder", ha affermato Laurent Jacquemin, AD di Ariston.
Ariston Group è un leader globale nelle soluzioni rinnovabili e ad alta efficienza per il riscaldamento dell’acqua e degli ambienti, nei componenti e nei bruciatori. Negli ultimi 12 mesi (a settembre 2021), il Gruppo ha registrato un fatturato di €1,95 miliardi con 7.700 dipendenti, uffici di rappresentanza in 42 Paesi, 23 siti produttivi e 25 centri di ricerca e sviluppo in 4 continenti.
Il gruppo è fortemente impegnato sul tema della sostenibilità ambientale promuovendo lo sviluppo di soluzioni rinnovabili e ad alta efficienza quali ad esempio pompe di calore, scaldacqua a pompa di calore, soluzioni ibride, solare termico. (riproduzione riservata)