La ripresa post-pandemica rischia di ostacolare la corsa cinese verso la neutralità carbonica. Dall’Asia e in particolare dalla Cina arriva infatti l’80% dell’aumento della richiesta di carbone. Tendenza comune a tutto il mondo.
La domanda di combustibili fossili è destinata a crescere quest'anno e la richiesta di carbone e gas supererà i livelli del 2019, emerge dall’ultima Global Energy Review dell’ Agenzia internazionale per l'energia.
Nel 2021 le emissioni globali di CO2 aumenteranno di quasi il 5%. Secondo le previsioni le emissioni di biossido di carbonio aumenteranno a 33 miliardi di tonnellate quest'anno, 1,5 miliardi in più rispetto al 2020, l'aumento più rilevante su un anno in oltre un decennio.
Lo scorsa anno, quando il consumo di energia crollò a livello globale a causa della pandemia, le emissioni di CO2 diminuirono del 5,8% a 31,5 miliardi di tonnellate, dopo il massimo del 2019 a 33,4 miliardi di tonnellate.
“La ripresa economica dalla crisi del Covid-19 al momento è tutt'altro che sostenibile per il nostro clima" ha detto il direttore esecutivo dell'Aie Fatih Birol.
Intanto Stati Uniti e la Cina, i due maggiori emettitori di gas a effetto serra al mondo, hanno annunciato che lavoreranno insieme per fissare obiettivi più ambiziosi per affrontare il cambiamento climatico con una rara dichiarazione congiunta in un momento di accresciute tensioni bilaterali.
John Kerry, l'inviato speciale per il Clima dell'amministrazione Biden, ha detto ieri che i suoi incontri con gli omologhi a Shanghai sono stati produttivi, aggiungendo che le due parti hanno discusso della possibilità che la Cina "rafforzi" gli impegni che il leader Xi Jinping ha preso lo scorso settembre per raggiungere il picco delle emissioni di carbonio prima del 2030 e la neutralità (emissioni nette di anidride carbonica pari a zero) entro il 2060.
"Questa è la prima volta che la Cina si unisce nel dire che siamo di fronte a una crisi", ha detto Kerry ai giornalisti a Seul. Il viaggio di Kerry in Asia arriva prima che il presidente Biden ospiti un vertice virtuale sul clima per celebrare la Giornata della Terra, a cui ha invitato i leader di 40 Paesi il 22 e 23 aprile. La dichiarazione congiunta di ieri di Stati Uniti e Cina dice solo che entrambi i Paesi "attendono con ansia" il vertice. Alla fine del summit, l'amministrazione Biden dovrebbe annunciare un nuovo obiettivo per la riduzione delle emissioni degli Stati Uniti.
L'incontro ha lo scopo di creare slancio in vista della conferenza delle Nazioni Unite sul Clima a Glasgow, in Scozia, a novembre. I negoziatori sul clima stanno cercando di fissare obiettivi climatici più ambiziosi di quelli concordati nell'accordo sul clima di Parigi, che mira a limitare l'aumento della temperatura media annuale globale a 2 gradi Celsius. (riproduzione riservata)