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Azienda Energetico

Dopo i chip i pannelli solari, si allarga la competizione Usa-Cina

Pechino valuta se bloccare l'esportazione di alcuni componenti base per la produzione di energia fotovoltaica. La mossa, se si concretizzasse, danneggerebbe soprattutto gli Stati Uniti. Attualmente la Cina assicura a livello globale tutte le forniture dei componenti base dei pannelli solari


31/01/2023 16:56

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale

Il piano della Cina per limitare le esportazioni della tecnologia chiave per la produzione di energia fotovoltaica potrebbe ritardare i tentativi di costruire una catena di approvvigionamento nazionale per il settore negli Stati Uniti, secondo alcuni esperti del settore.

Il ministero del Commercio e il ministero della Scienza e della Tecnologia di Pechino stanno valutando, infatti, la possibilità di aggiungere la tecnologia avanzata utilizzata per la produzione di lingotti e wafer, alcuni degli elementi costitutivi dei pannelli solari, a un elenco di tecnologie soggette a controlli sulle esportazioni.

La Cina copre attualmente quasi tutta la produzione di lingotti e wafer solari a livello globale, nonchè di gran parte delle apparecchiature utilizzate nel processo di costruzione in particolare dei pannelli solari che dominano sempre piu' il mercato. Il cambiamento proposto è tra decine di potenziali revisioni della lista per il controllo delle esportazioni cinese che hanno lo scopo di "rafforzare la gestione dell'importazione e dell'esportazione di tecnologia", secondo un annuncio del governo di Pechino di fine dicembre.

Il Consiglio di stato, l'organo di governo, ha sollecitato gli operatori a esprimere i loro parere sul cambiamento proposto, ma non ha detto pubblicamente quando prenderà una decisione. Se il piano venisse adottato, i produttori cinesi di energia solare sarebbero tenuti a ottenere una licenza dalle autorità+ provinciali per poter esportare queste tecnologie.

I pannelli solari sono realizzati estraendo silicio di alta qualità dal quarzo e formando lingotti cilindrici, che vengono poi tagliati in sottili wafer e trattati chimicamente per creare celle in grado di convertire la luce solare in energia. I controlli sulle esportazioni proposti dalla Cina riguarderebbero attrezzature e tecniche fondamentali per le fasi intermedie di tale processo.

Il dominio cinese nell'industria dei pannelli solari ha allarmato i responsabili politici negli Stati Uniti, in India e in Europa, che hanno tutti piani ambiziosi per aumentare la quantità di energia solare nei loro mix energetici. Le aziende cinesi controllano circa l'80% della catena di approvvigionamento globale per la produzione solare e producono quasi la metà di tutte le apparecchiature necessarie per fabbricare i pannelli solari e i loro componenti, secondo le stime dell'Agenzia internazionale dell'energia.

Al momento, solo le aziende cinesi sono in grado di realizzare wafer più grandi, da 182 e 210 millimetri, secondo la società di ricerche di mercato TrendForce, con sede a Taipei. I wafer più grandi, che consentono la produzione di pannelli solari più economici ed efficienti, dovrebbero costituire il 96% della quota di mercato mondiale nel 2023, sempre secondo TrendForce.

Lo scorso anno gli Stati Uniti hanno approvato una legislazione che incoraggia la costruzione di impianti di produzione solare domestici e, di conseguenza, le aziende hanno programmato miliardi di dollari di investimenti in questo senso. Al momento non ci sono impianti che producono lingotti o wafer solari negli Stati Uniti, ma almeno due società, Qcells (del conglomerato sudcoreano Hanwha Group) e la startup sostenuta da Bill Gates CubicPv, hanno annunciato piani avanzati per colmare questa lacuna con strutture che dovrebbero avviare la produzione nei prossimi anni.

I piani cinesi non sembrano essere una rappresaglia per le restrizioni sui semiconduttori imposte dagli Usa ma molto probabilmente sono volti a garantire il dominio cinese nel settore solare e a interrompere gli sforzi di altri Paesi per costruire le proprie catene di approvvigionamento, hanno affermato gli analisti del settore. (riproduzione riservata)


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