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Azienda Energetico

Eni a tutto gas e con Sonatrach completa il gasdotto in Algeria

Il collegamento tra i siti produttivi di Bir Rebaa Nord e di Menzel Ledjmet Est consentirà l’esportazione del gas associato del blocco 403 e lo sviluppo dei campi a gas dei blocchi del Berkine Nord. La compagnia intanto ha lanciato la propria strategia al 2050, quando avrà un portafoglio produttivo che si reggerà all'85% sul gas


02/03/2020 12:24

di Mauro Romano e Angela Zoppo- Class Editori

Eni in Algeria

Eni ha completato con successo il gasdotto che collega i siti produttivi di Bir Rebaa Nord  e di Menzel Ledjmet Est  nel bacino del Berkine, in Algeria. Il progetto, un esempio di fast track del gruppo guidat da Claudio Descalzi e Sonatrach,  consentirà l’esportazione del gas associato del blocco 403 e lo sviluppo dei campi a gas dei blocchi del Berkine Nord. dove è stata ultimata la perforazione e il collegamento dei primi 4 pozzi, a solo un anno dall’entrata in vigore degli accordi di farm-in nelle concessioni di Sif Fatima II, Zemlet El Arbi e Ourhoud II, occorsi  a febbraio 2019. Negli stessi blocchi da maggio 2019 è iniziata la produzione dai campi ad olio il cui sviluppo continuerà durante l’anno in corso.

Il progetto, psiega una nota, è fondato sulla strategia comune di un time to market accelerato e sulla disponibilità e capacità delle società contrattiste del gruppo algerino Sonatrach chiamate ad eseguire i lavori.

Una volta a Berkine Nord porterà a una produzione di 6,5 milioni di metri cubi e 10.000 barili di liquidi associati che insieme allo sviluppo olio porterà ad una produzione di 65.000  barili di olio equivalente al giorno (boed) entro il 2020.  Eni è presente in Algeria dal 1981 con una produzione equity di 90.000 barili di olio equivalente al giorno, che fanno della società uno dei principali player internazionale del Paese.

La compagnia intanto ha lanciato la propria strategia al 2050, caratterizzata dalla progressiva uscita dal petrolio Entro i prossimi 30 anni la nuova Eni avrà un portafoglio produttivo che si reggerà all'85% sul gas, ha spiegato l'ad Descalzi a MF-Milano Finanza. Dal 2025 inizierà il lungo addio al barile. Il piano 2020-2023 diventa così «il primo passo di un lungo viaggio», spiega Descalzi a MF-Milano Finanza.

"Sul lungo termine non avrà più petrolio. Nel 2019 abbiamo raggiunto una produzione record di 1,87 milioni di barili al giorno, che ci ha consentito di rimpiazzare il 117% delle riserve prodotte. La crescita della produzione upstream proseguirà a un tasso annuo del 3,5% fino al 2025, considerando che al 2023 ci siamo posti l’obiettivo di scoprire 2,5 miliardi di barili. Poi comincerà il declino, principalmente nella componente oil", ha sottolineato il top manager, "Per dare evidenza del viaggio verso New Eni. Siamo l’unica società ad aver presentato un piano così a lungo termine, illustrando non solo gli obiettivi di decarbonizzazione ma un progetto industriale con i dettagli che ci porteranno a ridurre l’impronta carbonica, e questa è una prima assoluta"

E spiega ancora: "abbiamo adottato una metodologia che comprende tutte le filiere, con un approccio estremamente conservativo per non lasciare spazio ad alcun punto debole. L’obiettivo è portare al cliente finale un prodotto decarbonizzato e staccarci dalle fluttuazione del mondo idrocarburi. Dimostreremo la nostra capacità di produrre idrogeno, bioelettricità, biometano eccetera, arrivando ad abbattere le emissioni dell’80%, oltre il target del 70% indicato dalla Iea per il 2050 nello scenario compatibile con gli obiettivi dell’accordo di Parigi". (riproduzione riservata)


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