Eni consolida il proprio posizionamento in Indonesia tramite la controllata Eni West Ganal Ltd. Il colosso oil guidato da Claudio Descalzi ha perforato e testato con successo il pozzo di delineazione Maha 2, situato nel Blocco di West Ganal nell'offshore del Kalimantan, regione dell'Indonesia in cui gestisce già il progetto Merakas per la produzione in mare aperto. A quanto emerso dal test condotto, il pozzo, perforato sino ad una profondità di 2.970 metri in 1.115 metri di profondità d'acqua, ha incontrato 43 metri di sabbie di età Pliocenica con eccellenti proprietà di reservoir mineralizzate a gas e potrà erogare circa 1 milione di metri cubi di gas al giorno.
Secondo le prime indicazioni della società energetica, il piano di sviluppo di Maha prevede la realizzazione di pozzi sottomarini che verranno poi collegati all'unità di produzione galleggiante (Fpu) di Jangkrik. Al momento nella Fpu è già convogliata la produzione del sito di Merakes: per questo, ha spiegato Eni "la prossimità del campo ad infrastrutture esistenti permetterà di massimizzare le sinergie e ridurre i tempi ed i costi del futuro sviluppo sottomarino".
Si ricorda che Eni, attiva in Indonesia dal 2001, è l'operatore principale del blocco West Ganal, in cui detiene il 40% della partecipazione, seguita da Neptune Energy East Ganal e Pertamina Hulu West Ganal (ciascuna partecipa al 30%). Il Cane a sei zampe continua, dunque, a rafforzarsi in Asia. Solo lo scorso aprile il gruppo ha completato l'acquisizione del 100% del blocco 115/09, nell'offshore del Vietnam centrale e ha ottenuto l'assegnazione di un blocco offshore nell'Emirato di Ras Al Khaimah.
La notizia segue a stretto giro quella relativa all'emissione di bond sustainability-linked, ovvero di obbligazioni con covenant legate alle performance green: i collocamenti, della durata di sette anni, sono legati a obiettivi quali la net carbon footprint upstream pari o inferiore a 7,4 tonnellate di Co2 entro il 2024 e alla capacità installata per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili pari o superiore a 5 Gw entro il 2025. Nel caso in cui i target prefissati non saranno raggiunti, il tasso di interesse dei bond salirà di 25 punti base. A Piazza Affari il titolo Eni viaggia in calo frazionale dello 0,38% a quota 10,34 euro. (riproduzione riservata)