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Azienda Energetico

Kazakistan, 2019 da record per Eni con il petrolio e il gas

Il governo di Nur-sultan diffonde i dati della produzione nei primi sette mesi del 2019. Con Karachaganak e Tengiz a quota 31,6 milioni di tonnellate. Crescono anche gli investimenti, a 44,5 miliardi. Eni è presente in due dei tre giacimenti kazaki che nel corso del 2019 stanno toccato il record di produzione.


20/08/2019 10:41

di Angela Zoppo - Class Editori

Kazakistan da record per Eni

Una doppietta sul podio, con Kashagan e Karachaganak, sul gradino più alto si conferma invece Tengiz, che vede come soci principali Chevron ed ExxonMobil. La classifica, aggiornata a luglio scorso, arriva dal ministero dell’Energia, che ha tirato le somme dei primi sette mesi dell’anno, registrando un volume di produzione complessivo a 52,23 milioni di tonnellate, ben oltre le stime del piano energetico statale. Il ministro Kanat Bozumbayev ha informato direttamente dei risultati il presidente Kassym-Zhomart Tokayev.

«I tre giacimenti hanno totalizzato una produzione di 31,6 milioni di tonnellate», ha detto il ministro, «e, di questi, 7,2 milioni a Kashagan, 17,5 milioni a Tengiz e circa 6,9 milioni a Karachaganak». Di pari passo sono cresciuti gli investimenti. Secondo le stime del ministero dell’Energia, i tre giacimenti hanno impegnato risorse per 44,5 miliardi di dollari. La futura espansione di Tengiz richiede circa 38 miliardi di dollari, mentre per aumentare il livello di produzione a Karachaganak sono previsti 4,5 miliardi di dollari.

L’annuncio fa il paio con quello di Ncoc (North Caspian Operating Company, di cui Eni ha il 16,8%), che ha diffuso i dati relativi alla produzione dall’entrata in attività del giacimento offshore a oggi: 30 milioni di tonnellate di greggio e oltre 8,44 miliardi di metri cubi di gas, superando gli obiettivi trimestre dopo trimestre. Adesso il giacimento sta producendo alla massima capacità consentita da questa fase di sviluppo, con un ritmo di 380 mila barili al giorno.

Tempo di bilanci anche per Karchaganak, con il consorzio Kpo (di cui Eni è co-operatore con il 29,25%), che ha presentato i risultati dei primi sei mesi dell’anno. Da inizio 2019 il giacimento ha prodotto oltre 73 milioni di barili di olio equivalente. Il direttore generale di Kpo, Edwin Blom, ha messo in fila quelli che considera i progressi più significativi segnati in questo primo semestre, che coincide anche con i 40 anni dalla scoperta di Karachaganak.

«Da quando è stato firmato il product sharing agreement definitivo ben 25 miliardi di dollari sono stati investiti nello sviluppo del giacimento», ha ricordato Blom, A maggio il progetto è stato implementato con l’accordo per la nuova fase di re-iniezione del gas, «una pietra miliare monumentale, il progetto rappresenta l’opportunità di accrescere ulteriormente la produzione, e generare cassa per portare a termine gli investimenti successivi».

Il bilancio dei sei mesi ricorda anche che dal1998 a oggi Kpo ha investito 389 milioni di dollari in attività di protezione ambientale e altri 375 milioni di dollari per infrastrutture al servizio delle comunità kazake. Inoltre in questo primo semestre il consorzio ha visto aumentare al 56% la quota di forniture e servizi da aziende locali per un controvalore di 255 milioni di dollari.


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