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Azienda Energetico

Opportunità per il Made in Italy nella transizione ecologica in Cina

La Camera di Commercio Italiana in Cina insieme all'ambasciata e all'Ice ne discutono oggi con un parterre di 250 aziende e la comunità d'affari sino-italiana. Al centro il tema dell'abbandono dei combustibili fossili in Cina, i progetti innovativi, investimenti in smart city, digitalizzazione, infrastrutture. Per il business si guarda soprattutto alle rinnovabili, alla mobilità, alle costruzioni


15/04/2021 13:11

di Mauro Romano - Class Editori

Cina
Paolo Bazzoni, presidente della Camera di commercio italiana in Cina

L’obiettivo fissato dal presidente Xi Jinping è raggiungere la “neutralità carbonica” entro il 2060. La transizione ecologica verso cui la Cina sta orientando i propri investimenti aumenta pertanto le opportunità di business e di crescita sul territorio per imprese italiane, in particolare nei settori dell'energia rinnovabile, dei sistemi di trasporto energetico, della componentistica a supporto del wind, del construction e della mobilità sostenibile.

“Oggi la Cina punta sempre di più sulla qualità e investe in qualità, tecnologia e sostenibilità. Ciò rappresenta una opportunità da non sprecare per le nostre aziende, soprattutto le PMI (anche per quelle non ancora presenti), dove il nostro posizionamento di innovazione tecnologica, flessibilità di soluzioni ed esperienza accumulata sono elementi di vantaggio competitivo”, spiega Paolo Bazzoni, presidente della Camera di Commercio Italiana in Cina (CCIC), nonché board member del gruppo Bonfiglioli nella Repubblica Popolare.

Un’introduzione ai contenuti della conferenza  Italy-China: Energy Transition – Towards a Sustainable Development, organizzata assieme all’Ambasciata d’Italia a Pechino e all’Ice, in agenda venerdì 16 aprile.  Strutturato in tre panel tematici, l’evento avrà l’obiettivo principale di analizzare e trovare sinergie tra imprese italiane e cinesi in rilevanti aspetti della transizione energetica quali nuovi possibili scenari per i combustibili tradizionali (nel 2019 il 50% dell’energia primaria globale era ancora rappresentata da petrolio e gas e la quota del carbone superiore al30%), progetti innovativi per la decarbonizzazione e l'impiego delle nuove energie per le "smart cities".

Ai policymaker quindi è richiesto di creare un quadro giuridico e fiscale che sia in grado di sostenere il progressivo raggiungimento degli obiettivi fissati per la “Carbon neutrality”. Di fondamentale importanza sono le misure di sostegno messe in atto per sviluppare tecnologie nuove e a basse emissioni di carbonio; ma è altresì importante raggiungere un accordo, a livello globale, sugli standard tramite cui viene misurata l'efficacia delle stesse misure di sostegno; bisogna inoltre occuparsi dell'accesso equo alle risorse naturali che consentono la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Alle domande risponderà un'ampia platea di 250 aziende e di rappresentanti della comunità d’affari e accademica sino-italiana. I lavori saranno aperti dall’ambasciatore Luca Ferrari; seguono, poi, per la parte italiana, dai video messaggi del ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, e del direttore generale dell’International Renewable Energy Agency, Francesco La Camera. Quanto alle considerazioni finali saranno affidate al cdirettore dell'Ufficio Ice di Pechino, Gianpaolo Bruno, a Bazzoni; e per  parte cinese, invece, al direttore della National Energy Administra-tion, Zhang Jianhua. Tra i partecipanti si segnala la presenza di rappresentanti di Cnooc, di Snam China, di Eni China, di Faam, di Fiat Powertrain Technology di Enel di Hept. (riproduzione riservata)


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