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Azienda Energetico

Prysmian, partnership con Dongfang Electric per l'eolico in Cina

Il contratto prevede la fornitura di cavi per il nuovo prototipo di turbina offshore da 10 MW dell'azienda di Stato cinese che sarà installato nel parco eolico della China Three Gorges Corporation a Xinghuawan. Pechino intanto pensa al taglio o alla cancellazione dei sussidi nazionali per il settore


09/01/2020 14:52

di Mauro Romano - Class Editori

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Valerio Battista, ceo di Prysmian

Saranno targati Prysmian i cavi per il nuovo prototipo di turbina eolica offshore della Dongfang Electric Corporation. Le infrastrutture da 10 Mw di potenza saranno installate nel parco eolico della China Three Gorges Corporation a Xinghuawan, nella provincia di Fujan. I cavi saranno prodotti nello stabilimento del gruppo situato a Tianjin, in Cina.

«Lo sviluppo di questa turbina non solo rappresenta un importante passo avanti per l'indipendenza tecnologica della Cina nel settore delle mega-turbine eoliche, ma è anche una pietra miliare per Dongfang Electric nella transizione delle proprie strategie di mercato verso l'offshore», ha spiegato Francesco Fanciulli, SVP Business Energy di Prysmian Group, «siamo molto orgogliosi di partecipare alla trasformazione sempre più  strategica dell'industria dell'energia eolica». 

Dopo un periodo di sviluppo di oltre 10 anni, il mercato dell'energia eolica in Cina sta ora attraversando una fase di trasformazione strategica. Il settore offshore può contare su un sempre maggior supporto da parte del governo cinese e le mega-turbine si rivelano essere la scelta preferenziale e più appropriata per le zone costiere meridionali e orientali della Cina, data la maggior efficienza di prestazione e minori costi integrati.

Il governo di Pechino starebbe però studiano un taglio se non l'abolizione totale dal 2022 dei sussidi al settore del'eolico offshore. La misura dovrebbe valere per i sussidi nazionali diretti a nuovi parchi eolici. Ma a livello regionale le politiche di sostegno dovrebbero continuare, anzi Pechino continuerà a incoraggiarle. 

Il sostegno governativo era servito a favorire la transizione coprendo costi ancora troppo elevati rispetto alle forme tradizionali di energia. Ma la tecnologia sembra aver raggiunto livelli competitivi e i costi sono in diminuzione. Già lo scorso anno, peraltro, Pechino aveva decisio di tagliare i sussidi all'industria del solare. 

La nuova mega-turbina è la prima di questo tipo in Asia ed è stata sviluppata per le zone offshore lungo la costa sudorientale della Cina. Si tratta di una turbina offshore a trazione diretta con generatore a magneti permanenti, in grado di resistere a venti di tifone fino a 77 m/s e con diametro delle pale di 185 m. Può generare fino a 4 GWh di potenza ogni anno (con velocità del vento di 10 m/s), riducendo il consumo di carbone di 13 mila tonnellate e le emissioni di carbonio di 3.500 tonnellate.

In Cina, Prysmian, che è guidata dal ceo Valerio Battista, opera sia nella produzione che nella distribuzione di sistemi per energia e telecomunicazioni, con 1.500 dipendenti impiegati in 7 stabilimenti produttivi, il più importante dei quali situato a Suzhou, vicino a Shanghai, dove si è sviluppato un centro di ricerca e sviluppo all’avanguardia nei test sui materiali.

Il portafoglio clienti comprende le maggiori imprese del paese, da China State Grid e China South Grid, per i sistemi ad alta e altissima tensione, a Guodian, Envision, Dec per le soluzioni per le energie rinnovabili, a China Railways Corp., China Shipbuilding Corp., China Communications Construction Company per le applicazioni industriali ferroviarie, minerarie, portuali, navali.

Lo stabilimento di Suzhou è forse il più tecnologico fra i 112 impianti della multinazionale del cavo sparsi nei 5 continenti. Ma non è solo questione di innovazione perché il Prysmian Technology Jiangsu, di Yixing (Wuxi), a due ore di auto da Shanghai, operativo da ottobre scorso, è la carta strategica di Prysmian sui grandi progetti infrastrutturali lungo le nuove Vie della Seta.

«Grazie anche a Prysmian Technology Jiangsu, il gruppo punta a diventare un importante attore nell’ambito della Via della Seta del XXI secolo, offrendo sistemi innovativi per progetti energetici e delle telecomunicazioni,» hanno confermato dal quartier generale del gruppo. Lo stabilimento, in cui il gruppo milanese ha investito 50 milioni di euro, e si prepara a spenderne altrettanti nei prossimi anni, si allarga su un’area di 200 mila metri quadrati con una torre di 138 metri per la produzione di cavi ad altissima, alta e media tensione, e svariate linee specialistiche.

Da qui stanno uscendo i cavi destinati a essere installati non solo nella China State Grid, la più estesa rete elettrica mondiale, ma anche nelle reti di Australia, Singapore, Malesia, Indonesia, Vietnam. «Jiangsu rappresenta un ponte lanciato verso i nostri partner nel mondo delle reti elettriche per portare il livello di servizio e tecnologia ai massimi livelli oggi possibili,» hanno spiegato da Prysmian.

Un’ulteriore accelerazione della crescita del gruppo sia in Cina che a livello globale è avvenuta con l’accordo di fusione raggiunto con General Cable ha portato negli asset cinesi del gruppo anche la fabbrica Shen Huan Cable di cavi ad alta tensione.



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