MENU
Azienda Energetico

Saipem, commessa in Azerbaijan, paese chiave per l'Italia

Dovrà posare condotte per sfruttare il gas nell'offshore del Mar Caspio, a 120 chilometri dalle coste. Dai giacimenti offshore del paese mediorientale l'anno prossimo verrà pompato il gas destinato all'Italia via la Trans Adriatic Pipeline che sboccherà in Puglia. Il valore del contratto firmato nei giorni scorsi è di 145 milioni di dollari


04/10/2019 11:08

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

azer
Baku, capitale dell'Azerbaijan

Nuova, importante, commessa per Saipem, la società di engeneering, in Azerbaijan, paese chiave sulla Nuova Via della Seta. In consorzio con Boshelf e Star Gulf Fzco, due società in jv tra Saipem e la Socar, l'ente petrolifero statale del Paese, si è aggiudicata tre nuovi contratti assegnati da BP per lo sviluppo del giacimento di petrolio e gas Azeri-Chirag-Gunashli, nell' offshore del Mar Caspio, su cui si affaccia il piccolo stato mediorientale. 

Saipem è un contractor chiave per questo giacimento fin dagli anni 90. Situato a circa 120 chilometri dalla costa, il campo si estende su una superficie di oltre 4 mila chilometri quadrati ed è tra i più grandi al mondo.

Due di questi contratti riguardano la progettazione, la posa e le attività connesse all'installazione di condotte, mentre il terzo è relativo al trasporto e all'installazione di quattro pali-guida (jacket pin pile), strutture e spool sottomarini. Il valore complessivo di competenza Saipem dei tre contratti ammonta a circa 145 milioni di dollari.

L'assegnazione a Saipem di uno di questi progetti è il risultato del progetto iniziale (Front End Engineering Design) aggiudicato da BP alla divisione XSIGHT di Saipem, in consorzio con i partner locali Bos Shelf e Star Gulf, coinvolta sin dalla fase iniziale e su base fast track. Il risultato è frutto soprattutto della collaborazione tra le divisioni di Saipem Xsight ed E&C offshore, una sinergia che verrà mantenuta per garantire continuita' ed efficienza durante l'esecuzione del progetto Epci.

«La politica asiatica di realizzazione di reti di interconnessione, trasporti, energia e comunicazioni, trainata dalla Cina, prevede alcuni corridoi strategici che sono di estremo interesse per Saipem», aveva spiegato Stefano Cao, ceo del gruppo, «in particolare quello che, sviluppandosi attraverso la cintura dei Paesi Csi, passa per Iraq e Iran e giunge in Asia Minore, e quello del Sud-est asiatico. Nell’area asiatica e nella Via della Seta, Saipem ha sempre avuto una presenza che intende approfondire ed espandere».

Le attività fanno perno, in questa fase, soprattutto sull’area mediorientale del Golfo Persico, dove in Arabia Saudita e Iran, Saipem ha avuto un ruolo storico nell’aiutare a sviluppare l’industria petrolifera.

Azerbaijan, Qatar, Oman e Kuwait stanno attivando giganteschi progetti di raffinazione e produzione, in alcuni dei quali Saipem ha un ruolo chiave. Di recente in Medio Oriente, Saipem si è aggiudicata un nuovo contratto E&C Offshore del valore di circa 1,3 miliardi di dollari, che prevede le attività relative a due condotte di esportazione di gas e a due di interconnessione. Le condotte verranno installate con l’utilizzo della tecnologia brevettata da Saipem relativa alla saldatura al plasma, che consente una maggiore produttività e garantisce un’esecuzione sicura, efficace e di qualità delle operazioni offshore. 

Per l'Italia, in particolare, l'Azerbaijan è un paese chiave perchè dall'anno prossimo dai giacimenti azeri di Shah Deniz dovrebbero arrivare in Italia circa 10 miliardi di metri cubi l’anno, attraverso il Tap, la Trans Adriatic Pipeline che corre lungo il cosiddetto corridoio Sud dell'Europa che sboccherà in Puglia. 

 


Chiudi finestra
Accedi