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Azienda Energetico

Scatto della Cina sul nucleare civile, nel 2030 sarà la prima potenza

Lo ha detto il direttore esecutivo dell'Agenzia internazionale dell'energia (Aie), Fatih Birol, sostenendo che in tutto il mondo si sta sviluppando una corsa per aggiungere questa fonte energetica al mix di produzione elettrica, la cui domanda cresce molto. Usa ed Europa risentono, tuttavia, dei limiti del mercato


06/02/2025 18:08

di Francesca Costantini - Class Editori

settimanale
Fatih Birol, direttore esecutivo dell'Agenzia internazionale dell'energia (Aie)

«C'è un Paese che sta avendo un ruolo significativo nell'energia nucleare recentemente ed è la Cina. Negli ultimi 5 anni più dell'80% di nuova capacità nucleare è arrivato dalla Cina. Cinquanta anni fa abbiamo visto nuovi impianti nucleari nascere in risposta alla crisi petrolifera degli anni '70. Gli Usa finora erano il Paese con la maggiore capacità nucleare al mondo ma la Cina prima della fine del decennio supererà gli Usa e diventerà la prima potenza nucleare al mondo».

Lo ha detto il direttore esecutivo dell'Agenzia internazionale dell'energia (Aie), Fatih Birol, nel corso di una conversazione dal titolo 'A new era for nuclear energy', organizzata dall'Atlantic Council. «C'è crescente interessi nei piccoli reattori modulari e questo perchè sono più facili da finanziare, più flessibili, hanno progetti più semplici da attuare e si costruiscono più velocemente», ha proseguito Birol, «ma una delle ragioni per cui la Cina si sta muovendo più velocemente delle società statunitensi ed europee sul nucleare è data dal fatto che, se guardiamo agli Usa e all'Europa, è raro che un progetto sul nucleare finisca entro i tempi e non superando il budget. In media i progetti negli Usa e in Europa hanno un ritardo di 8 anni e il costo è il doppio più alto di quanto era originariamente pianificato. C'è molto lavoro da fare su questo per far sì che vengano rispettati scadenze e budget».

 

Birola ha rimarcato che per soddisfare la crescente domanda di elettricità a livello mondiale l'energia nucleare è una delle opzioni chiave. «Il nucleare sta tornando con forza e nel 2025 ci aspettiamo che la generazione di elettricità da nucleare sarà la più alta della storia», ha detto, aggiungendo che «in più di 15 Paesi sono già in fase di costruzione impianti nucleari per una capacità di 70 Gw. Tali ritmi non si vedevano da 30 anni».

Soffermandosi sulle cause che stanno portando i Paesi a potenziare l'industria nucleare, Birol ne individua tre. La prima è legata alla sicurezza energetica, «perchè con un impianto nucleare basta premere il bottone e hai elettricità 24 ore al giorno. Poi, la domanda sta crescendo moltissimo e serve quindi anche capacità aggiuntiva: qua si inserisce il nucleare», ha detto. Dopodiché, "il nucleare produce elettricità senza generare emissioni. In un'era di grande crescita della domanda di elettricità i Paesi stanno guardando al nucleare per inserirlo nel loro mix energetico. Più di 40 Stati hanno piani concreti per costruire o espandere la loro capacità nucleare», ha spiegato. L'Italia, per esempio, ha aggiunto Birol, «è un Paese che ha respinto il nucleare due o tre volte con i referendum ma ora guarda al nucleare come parte del suo mix energetico. Anche la Svezia lo ha interrotto ed è tornata indietro e alcuni Paesi, come la Polonia e la Turchia, per la prima volta lo stanno valutando».

Per quel che riguarda, infine, le preoccupazioni connesse alla gestione delle scorie nucleari il direttore dell'Aie ha voluto rassicurare dicendo che «vari Paesi al mondo hanno approvato piani per costruire tecnologie volte a minimizzare o annullare i rischi connessi alle scorie nucleari. C'è sempre un rischio ma non sarà una barriera per la costruzione di impianti nucleari. Ci sono grandi progressi a livello di dispositivi per la gestione delle scorie a livello globale». (riproduzione riservata)


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