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Snam si rafforza in Grecia sul mercato della rigasificazione

La controllata Desfa pronta a entrare nel gruppo che costruirà il terminal di Alexandroupolis. Il progetto (che ha un controvalore di 380 milioni) partirà entro il 2023 e sarà realizzato e gestito da Gastrade. Obiettivo è diversificare l’approvvigionamento di gas, oggi molto dipendente dalla Turchia


08/09/2020 10:07

di Nicola Carosielli - Class Editori

Marco Alverà
Marco Alverà

Snam è pronta a rafforzarsi ulteriormente nel mercato ellenico e nel Mediterraneo. La partecipata Desfa, operatore greco delle infrastrutture del gas, sarebbe infatti vicina a entrare nel progetto di realizzazione di un terminale Lng Fsru (un’unità galleggiante di stoccaggio e rigassificazione) ad Alexandroupolis, nel Nordest della Grecia.

In particolare, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, Desfa sarebbe prossima a diventare il quinto membro di Gastrade, la società che svilupperà e gestirà il primo terminale Fsru di iniziativa privata in Grecia e costituita dal gruppo industriale ellenico Copelouzos (già partner di Snam in Senfluga insieme con gli spagnoli di Enagas e i belgi di Fluxys).

Il progetto Alexandroupolis Lng ha un valore complessivo di circa 380 milioni di euro e dovrebbe partire entro l’inizio del 2023, consentendo così alla Grecia di diversificare l’approvvigionamento di gas, al momento legato principalmente al transito sul territorio turco (escluse le importazioni dal terminale Revithoussa, controllato da Desfa). Il progetto è supportato dal governo, visto che, tra le altre, sarebbe in grado di favorire la stabilità economica e politica, come dichiarato recentemente dall’ambasciatore americano ad Atene, Geoffrey R. Pyatt.

A livello industriale, invece, l’ingresso nel terminale consentirebbe a Desfa di valorizzare il proprio know-how e il ruolo di operatore chiave nel mercato ellenico del gas, mentre per Snam rappresenterebbe l’occasione di consolidare la posizione nel Mediterraneo e lungo il Corridoio Sud. Per di più in un contesto di crescita, visto che la domanda di gnl in Grecia e nell’area dei Balcani è in aumento: nel 2019 i volumi di gnl importati tramite l’unico terminale greco (Revithoussa) sono stati di 2,8 miliardi di metri cubi (+100% a/a) e per il 2020 è già stata prenotata tutta la capacità. Nei Balcani il consumo di gnl dovrebbe toccare i 35 miliardi di metri cubi (+10% sul 2017).

I piani del gruppo guidato dal ceo Marco Alverà, però, non si limitano allo sviluppo di gnl ma anche a quello dell’idrogeno. Uno sforzo apprezzato dal ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, che durante il suo intervento al Forum Ambrosetti ha ringraziato «Alverà per il lavoro che sta facendo», sottolineando che «il tema dell’idrogeno può essere un elemento qualificante di come si può fare economia, fare attività produttiva, fare business nella transizione energetica». Per Patuanelli, quindi, «dobbiamo avere la forza a livello europeo di far percepire che l’Italia può essere un grande hub del gas, della ricerca, dello sviluppo, del trasporto, dello stoccaggio dell’idrogeno, mettendo in connessione l’Africa con il resto d’Europa». (riproduzione riservata)


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