Entra nel vivo la parte dell'interconnessione Italia-Montenegro dedicata agli energivori. Terna ha concluso la cessione dell’intero capitale della società Monita a Interconnector Energy Italia s.c.p.a. - consorzio che raggruppa le imprese private cosiddette energivore (consumatori industriali principalmente nei settori dell’acciaio, della carta e della chimica) - e sottoscritto con quest’ultimo gli accordi per la realizzazione e l’esercizio della parte privata del progetto di interconnessione elettrica in corrente continua tra Italia e Montenegro, uno dei cinque Interconnector con l’estero realizzati da Terna con risorse dei privati energivori, in base alla legge 99 del 2009. Il valore dell'operazione ammonta a 240 milioni.
Monita è stata costituita il 13 aprile 2015 su mandato degli assegnatari ed è titolare ai sensi di apposito decreto emesso dal ministero dello Sviluppo Economico, per l’elettrodotto Italia-Montenegro, del diritto di esenzione all’accesso a terze parti (TPA) per una capacità di trasmissione di 200 MW e per un periodo di 10 anni a partire dalla data di esercizio commerciale della linea.
L’interconnessione Italia-Montenegro consiste in un collegamento elettrico tra le stazioni di Cepagatti (Pescara) e Kotor (in Montenegro) per una lunghezza complessiva di 445 km, di cui 423 km di cavo sottomarino e i restanti 22 km in cavo interrato. Il primo polo da 600 MW è stato completato nel corso del 2019.
L'Italia rafforzerà in questo modo il ruolo di hub europeo e mediterraneo della trasmissione elettrica. I cavi sottomarini sono stati collocati sul fondale adriatico attraverso tre distinte campagne di posa, avvenute tra il 2015 e il 2017. Lo scambio bidirezionale dei flussi di elettricità permetterà di diversificare gli approvvigionamenti, rafforzare l'affidabilità, l'efficienza, la sicurezza, la sostenibilità ambientale e la resilienza delle reti elettriche delle due sponde adriatiche e consentirà di sfruttare pienamente il potenziale di produzione da fonti rinnovabili, disponibili sia in Italia che nell'area balcanica.
L'interconnessione è stata inserita tra i Progetti di Interesse Comune (Pci) dalla Commissione Europea, che nel 2008 ne ha co-finanziato gli studi di fattibilita? nel quadro del programma di supporto alle infrastrutture elettriche prioritarie Trans-European Network (Ten) con la banca europea Berd (European Bank for Reconstruction and Development) che ne ha finanziato l'analisi costi-benefici lato montenegrino. (riproduzione riservata)