Alibaba ha intenzione di procedere con una quotazione primaria sulla borsa di Hong Kong; la mossa arriva mentre Pechino e Washington sono ancora ai ferri corti sulla regolamentazione delle revisioni contabili delle società cinesi quotate negli Stati Uniti.

Più di 250 società cinesi, tra cui Alibaba, rischiano di essere cancellate dalla quotazione negli Stati Uniti se i due Paesi non riusciranno a trovare un accordo per consentire alle autorità di regolamentazione statunitensi di ispezionare i documenti di revisione contabile delle aziende cinesi.

La nuova quotazione primaria, che Alibaba prevede di completare entro la fine di quest'anno, aprirà inoltre la strada all'inclusione al gruppo nel collegamento commerciale Stock Connect di Hong Kong con la Cina continentale, rendendo le sue azioni accessibili agli investitori del Paese. Il gigante cinese dell'e-commerce si è quotato alla Borsa di New York nel 2014 - all'epoca con la più grande offerta pubblica iniziale di sempre - e manterrà tale quotazione. Alibaba ha ottenuto una quotazione secondaria a Hong Kong nel 2019.

La quotazione a Hong Kong è subordinata allo status di quotazione a New York e le azioni scambiate nei due mercati sono completamente fungibili.

Gli investitori possono scegliere di detenere azioni Alibaba in entrambi i mercati. Tuttavia, le negoziazioni delle azioni Alibaba continuano a gravitare su New York, come nel caso di altri titoli tecnologici cinesi con doppia quotazione a Hong Kong. Nei sei mesi conclusi il 30 giugno, il volume medio giornaliero di scambi di Alibaba a Hong Kong è stato di circa 700 milioni di dollari, rispetto ai circa 3,2 miliardi di dollari negli Stati Uniti. (riproduzione riservata)