Accelera la corsa dei gestori di fondi occidentali verso il mercato cinese, dove il risparmio da investire ha toccato 16 triliardi di dollari, e ci sono almeno 2 milioni di superricchi. L'ultimo in ordine di tempo è Amundi, l'asset management del gruppo bancario francese Credit Agricole, che oggi ha annunciato un accordo con Bank of China, grazie al quale ha costituito la Amundi Boc Wealth management controllata al 55% dai francesi.
La società che sarà operativa già da novembre è la prima wealth asset manager cinese ad avere un azionista di maggioranza non cinese. All'inizio l'attività si concentrerà sulla distribuzione di prodotti di investimento, sostanzialmente fondi, a una clientela retail cinese, a partire dai clienti di Bank of China che sono 300 milioni, seguiti da 11 mila filiali, stringendo anche accordi con distributori locali e piattaforme digitali. Solo in un secondo momento il target sarà ampliato agli investitori istituzionali.
La nuova società è affidata a due donne cinesi, la signora Liu Huijun e Bao Aili, rispettivamente presidente e direttore generale.
«L'Asia è il centro principale della strategia di espansione di Amundi. Nel giro di 5 anni le masse gestite di Amundi in Asia sono triplicate, superando i 300 miliardi di euro», ha annunciato Yves Perrier, ceo della società di gestione. « Il lancio della nuova controllata in Cina insieme a BoC offre ad Amundi un posizionamento unico in questo mercato in rapido sviluppo. Grazie a questo nuovo fattore di crescita e al contesto favorevole delle altre attivita' in Asia, Amundi si e' prefissata di raggiungere l'obiettivo di 500 miliardi di asset in gestione nella regione entro il 2025».
In quest'area in rapido sviluppo, Amundi ha beneficiato per anni di posizioni consolidate nei principali mercati della regione con asset in gestione per oltre 300 miliardi di euro con una strategia che combina due approcci: joint Venture con le principali banche retail (leader nei loro mercati) e filiali interamente controllate.
Amundi copre tutti i segmenti del mercato cinese dell'asset management grazie alle partnership con due grandi banche: Agricultural Bank of China (con oltre 400 milioni di clienti retail e 23.000 filiali) e Bank of China (con 300 milioni di clienti retail e 11.000 filiali).
Nel terzo trimestre del 2020 Amundi ha conseguito una solida performance operativa sia per cio' che concerne l'attivita' di business sia per quanto riguarda i risultati. L'elevato livello di afflussi (+35 miliardi) e' stato trainato da tutti i segmenti di clientela e l'utile netto (235 milioni) e' cresciuto del 2,3% rispetto al terzo trimestre 2019. (riproduzione riservata)