C'è anche Xiaomi nella cordata pubblico/privata che si appresta a rilevare circa il 17% di Suning.com. Il salvataggio del gruppo oggi controllato dalla famiglia del magnate Zhang Zhindong – che il Bloomberg Billionaires Index colloca al 71esimo posto tra i paperoni mondiali in virtù di un patrimonio stimato in 24,7 miliardi di dollari - è in atto da tempo, sotto la regia del governo di Pechino.

Il pool di investitori è pronto a entrare nel capitale dell'azienda attiva nel settore della vendita al dettaglio di elettrodomestici e prodotti elettronici con un'offerta da 1,36 miliardi di dollari in cambio di una quota del 16,96%. Poche ore fa, attraverso una nota la stessa Suning (che in Italia controlla l'Inter) ha confermato l'operazione ormai in dirittura d'arrivo, fornendo ulteriori dettagli al mercato. In particolare, a rilevare la partecipazione nella piattaforma di ecommerce sarà New Retail Innovation Phase II, un nuovo fondo d'investimento guidato dalla commissione per l'amministrazione patrimoniale di Nanchino e dal governo provinciale di Jiangsu.

Detto di Xiaomi, tra i soggetti privati che hanno rilevato le quote del veicolo figurano anche il gigante dell'ecommerce cinese fondato da Jack Ma, Alibaba, oltre che due aziende – anch'esse cinesi - produttrici di elettrodomestici, Midea Group e Haier, che dunque mettono un piede nella compagine dei soci di uno dei più agguerriti competitor a livello nazionale. Il bailout arriva dopo che la pandemia ha messo ulteriore pressione alle attività di Suning. Quest'ultima negli ultimi anni aveva dovuto mettere sotto pressione la cassa per finanziare una serie di acquisizioni ed espandere nel contempo il business oltre confine. (riproduzione riservata)