Via libera del governo, con prescrizioni, all’investimento dei cinesi di Tencent e di Square, società fondata dal ceo di Twitter, Jack Dorsey, in Satispay. L’ok è arrivato nel corso del consiglio dei ministri di lunedì 22 febbraio. L’autorizzazione all’ingresso dei due big nella start up dei pagamenti digitali, in base alla normativa per tutelare i settori strategici, è arrivato però con alcune condizioni per mettere in sicurezza i dati degli utenti.
Lo scorso novembre la piattaforma di pagamenti mobile creata nel 2013 da Alberto Dalmasso, Dario Brignone e Samuele Pinta, operativa dal 2015, ha definito un piano di rafforzamento patrimoniale per un ammontare complessivo di 93 milioni tra aumento di capitale (68 milioni) e cessione di azioni da parte di alcuni azionisti finanziari (per altri 25 milioni). A scommettere su Satispay anche Tim e Lgt, ovvero il family office della famiglia regnante del Liechtenstein, che ha asset under management per 235,3 miliardi di dollari (dato a fine 2019). Dall'azionariato di Satispay uscirà invece Banca Iccrea che ha il 10%.
Il progetto di Satispay tutt’oggi conta su 1,3 milioni di utenti attivi e 120 esercizi commerciali convenzionati e che a fine luglio ha visto è passato gestire 13,2 milioni di transazioni per un controvalore totale 254,3 milioni. Satispay, tra l’altro, dopo aver concluso nell’autunno del 2018 un round di raccolta da 15 milioni: avevano partecipato tra gli altri Iccrea Banca, ora primo socio, Endeavor Catalyst, Greyhound Capital, Banca Valsabbina, Sparkasse e Banca di Piacenza.
Da giugno dello scorso anno, intanto, Satispay ha debutta anche su Huawei App Gallery, così da poter essere utilizzata anche dai possessori degli ultimi smartphone del colosso cinese. (riproduzione riservata)