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Azienda Finanza

Bank of China e Cdp, accordo in vista sui Panda bond

L'operazione è ancora in fase di studio. Cassa attende l'ok delle autorità finanziarie cinesi al collocamento di obbligazioni denominate in renminbi. L'emissione servirà a raccogliere risorse per dare seguito ai protocolli con Intesa SanPaolo e Unicredit per sostenere l'internazionalizzazione delle pmi anche con strumenti in yuan. La Bei intanto prepara 200 milioni per le mid-cap


07/03/2019 20:28

di Andrea Pira - Class Editori

Cdp al lavoro con Bank of China sul Panda bond
Fabrizio Palermo, ceo di Cdp

La Banca europea per gli investimenti prepara risorse fresche per Cassa Depositi e Prestiti da girare alle mid-cap. All’attenzione dell’istituto con sede in Lussemburgo c’è infatti una provvista da 200 milioni di euro per migliorare la competitività e l’accesso al credito delle aziende che hanno tra 250 e 3.000 dipendenti. L’operazione rientra nell’ambito di alcune vecchie piattaforme di cooperazione tra Bei e Cdp attivate con il piano Juncker. L’approvazione potrebbe quindi richiedere tempo. Il finanziamento servirà a sostenere l’emissione di minibond e progetti nell’ambito della ricerca, dell’innovazione, dell’agro-alimentare e della manifattura.


A sostegno delle piccole e medie imprese, questa volta con un focus sulla Cina, andrà invece il possibile accordo cui si sta lavorando tra Cassa Depositi e Prestiti e Bank of China. Anche in questo caso i tempi di realizzazione non sono ancora chiari. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, l’operazione servirà a dare una cornice alla possibile emissione di Panda bond, per i quali Cassa sarebbe in attesa dell’autorizzazione delle autorità finanziarie di Pechino. Il progetto di emettere in Cina obbligazioni denominate in renminbi ha preso forma da tempo a Via Goito. Se ne era parlato per la prima volta a novembre 2017, quando l’attuale amministratore delegato di Cassa, Fabrizio Palermo, ricopriva il ruolo di direttore finanziario.
Lo scorso agosto, nell’ambito della missione in Cina del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, lo stesso Palermo aveva firmato un accordo preliminare di collaborazione con Bank of China, che riguardava il sostegno alle esportazioni, il finanziamento di progetti infrastrutturali e di sostenibilità ambientale.


L’operazione che si sta delineando permetterebbe invece a Cdp di dare seguito a uno degli obiettivi dei protocolli firmati con Intesa SanPaolo lo scorso agosto e con Unicredit il 21 febbraio, per favorire l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese mettendo a disposizione linee revolving rispettivamente da 200 milioni e da 300 milioni di euro, anche attraverso strumenti in yuan. Due progetti che si inseriscono nella strategia di internazionalizzazione e spinta alla crescita dell’export prevista dal piano industriale 2019-2021 di Cdp, presentato lo scorso dicembre e che mette a disposizione 83 miliardi di euro a sostegno delle imprese.


Ieri, intanto, Cassa ha annunciato la nomina di Pierpaolo Di Stefano a Chief investment officer. Il top manager, già responsabile delle attività di corporate & investment banking di Citi per l’Italia, seguirà la definizione e l’attuazione delle strategie di gruppo in materia di investimenti in equity, diretti e tramite fondi di investimento. Si occuperà inoltre della gestione del portafoglio di partecipazioni di gruppo, delle operazioni straordinarie relative agli investimenti, delle relazioni con partner di investimento nazionali e internazionali e agenzie di rating. (riproduzione riservata)


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