BlackRock ha ottenuto il via libera dalle autorità di regolamentazione cinesi per avviare un'attività di gestione patrimoniale nel paese, unendosi a una serie di istituzioni finanziarie internazionali che si stanno espandendo nel fiorente mercato finanziario della Cina.
Il più grande gestore di fondi al mondo ha reso noto di aver ricevuto oggi l'approvazione dalla China Banking and Insurance Regulatory Commission per avviare la propria attività di asset management nel Paese.
L'attività sarà svolta attraverso una joint venture che sarà posseduta al 50,1% da BlackRock con la partecipazione al 40% di China Construction Bank e del fondo sovrano di Singapore, Temasek Holding, con una quota del 9,9%.
BlackRock sta tentando di farsi strada nell'enorme settore finanziario cinese, in un momento in cui Pechino si apre alle aziende americane come parte di un importante compromesso dell'accordo commerciale con gli Stati Uniti.
L'anno scorso, alla società è stato dato il via libera per avviare un'attività di fondi comuni di investimento interamente di proprietà a Shanghai, ed è diventata una delle prime società di investimento straniere ad iniziare a gestire il denaro per il vasto pool di investitori individuali della Cina.
"Il mercato cinese rappresenta una grande opportunità per raggiungere gli obiettivi di lungo termine degli investitori in Cina e a livello internazionale", ha commentato Laurence D. Fink, presidente e amministratore delegato di BlackRock.
Blackrock è un gigante che gestisce circa 7.400 miliardi di euro e aveva chiesto il via libera per formare questa joint venture a luglio 2020. Il quartier generale sarà a Shanghai.
Secondo una stima di McKinsey, il mercato dei fondi privati e pubblici in Cina supererà quest'anno 18 triliardi di euro e tutti i principali fondi internazionali stanno tentando di entrare in questo mercato.
Blackrock ha ottenuto una licenza per lanciare fondi onshore in Cina diretti a istituzioni e individui privati da gennaio 2018 e di altre specifiche autorizzazioni, tanto che controlla già il 16,5 per cento di Bank of China Investment Management, che è parte di Bank of China.
Il lancio della joint venture viene dopo che il Comitato cinese per la stabilità finanziaria ha lanciato una serie di misure volte a incoraggiare la partecipazione di fondi esteri ai mercati finanziari cinesi. La prima ottenere l'autorizzazione a costituire una JV è stata la francese Amundi con la BOC Wealth Management, una controllata della Bank of China. Il fondo transalpino controlla il 55 per cento della joint venture, la banca cinese il 45 per cento. (riproduzione riservata)