Quattro tavoli tematici, un unico obiettivo: trovare ambiti di cooperazione tra aziende italiane e cinesi in Paesi terzi. Si parlerà di finanza, infrastrutture e trasporti, manifattura ed energia. In questa direzione andava il memorandum d’intesa siglato lo scorso autunno in Cina dal governo italiano e in questa direzione andranno i lavori del Business Forum italo-cinese che questa mattina accompagnerà la visita del presidente Xi Jinping a Roma.
Il Capo di Stato cinese è sbarcato ieri accompagnato dalla moglie Peng Liyuan e da una delegazione di 300 tra tra imprenditori e banchieri. Folta la rappresentanza del mondo della finanza, uno dei temi cardine dell’intesa per l’adesione dell’Italia alla nuova Via della Seta, che sarà siglata domani nella cornice di Villa Madama alla presenza del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
Questa mattina invece, prima di portare il proprio saluto al mondo degli affari riunito a palazzo Barberini, il leader cinese sarà ricevuto al Quirinale dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L’attenzione sarà tutta sulle intese che accompagneranno l’MoU sulla cooperazione lungo la Belt & Road Initiative. Confermati, secondo quanto risulta, gli accordi che riguardano i porti di Genova e Trieste. Anche se in forma più leggere, sullo scalo ligure l’intesa spiega che «l’Authority valuterà l’opportunità di gestire, attraverso apposite articolazioni, lo sviluppo di iniziative di cooperazione su progetti specifici».
Sul fronte della collaborazione in Paesi terzi arriverà la firma tra Eni e Bank of China. In tal senso si muoverà anche Cassa Depositi e Prestiti. La spa del Tesoro, guidata da Fabrizio Palermo, che co-presiede il Business Forum insieme al numero uno di Bank of China, Chen Siqing, sta assumendo un ruolo di perno nella collaborazione con la Cina, garantito anche dalla presenza di State Grid of China nel capitale di Cdp Reti, società che controlla il 29,8% di Terna, oltre al 30% di Snam e Italgas.
Indiscrezioni danno in dirittura d’arrivo un fondo finalizzato a sostenere le imprese in Paesi terzi. In ballo ci sono inoltre i colloqui con Bank of China per arrivare alla cornice che una volta ricevuto il via libera delle autorità cinesi permetterà a Cassa di emettere il suo primo panda bond, come sono chiamate le obbligazioni in yuan collocate a investitori cinesi, la cui raccolta servirà a sostenere l’attività in Cina di piccole e medie imprese italiane. In una direzione analoga si muove anche Sace.
Secondo quanto raccolto da MF-Milano Finanza saranno due le intese che coinvolgeranno la società di assicurazione crediti del gruppo Cdp. La prima sarà con Sinosure, agenzia di export credit cinese con cui la società guidata da Alessandro Decio vanta consolidati rapporti: il MoU riguarda soluzioni assicurative per le aziende dei due Paesi.Il secondo accordo sarà con Sumec Itc, società leader nell’importazione di macchinari che ieri ha firmato un MoU con Ubi per soluzioni finanziarie che favoriscano le forniture da parte di pmi italiane. Direzione in cui va anche l’operazione con Sace. «Tutti gli strumenti che facilitano il libero mercato sono benvenuti, favorendo investimenti cinesi in Italia e viceversa, a condizione che venga garantita la reciprocità», sottolinea Fabrizio Pagani, global head of economics & capital market strategy di Muzinich & co ed ex capo della segreteria tecnica del Mef, a colloquio con MF-Milano Finanza.
«La Cina è la seconda economia al mondo, per l’Italia sarebbe impensabile restare fuori dalla Belt and Road Initiative. La partecipazione deve però essere vista alla luce di quanto sarà discusso anche oggi in sede europea. In sede di Consiglio europeo ieri è stato discusso un documento nel quale la Cina è indicata come un rivale sistemico per la Ue, una rivalità tuttavia che non deve trasformarsi in un muro contro muro. Non dobbiamo dimenticare che è uno dei principali partner commerciali e per le esportazioni europee. Allo stesso tempo l’Europa è destinazione di investimenti ed esportazioni cinesi. Il termine adatto per descrivere il rapporto è di competizione cooperativa».
Quanto ai timori sulle reti, l’economista sottolinea che l’Italia abbia sviluppato una adeguata normativa a protezione degli asset strategici. Occorre mantenere la giusta attenzione, ma senza creare allarmismi. Previste anche intese tra ministeri, tra gli altri nel capo della ricerca e dell’agricoltura. In tema di accoglienza dei visitatori cinesi, ma fuori dal contesto del Business Forum, Ctrip, primo portale cinese per il turismo, stringerà accordi con Aeroporti di Roma, Ferrovie dello Stato e Museo Ferrari.