Vale 7 miliardi di euro il pacchetto antivirus messo in campo da Cassa Depositi e Prestiti. Uno sforzo finanziario paragonabile a quello inizialmente ipotizzato dal governo per il decreto salva-imprese allo studio dei tecnici del Tesoro, pari a 7,5 miliardi.
Al centro delle iniziative, alcune già lanciate e ora potenziate, ci sono le piccole e medie imprese. Sale quindi da 1 miliardo a 3 miliardi il plafond per i finanziamenti erogati a tassi calmierati a pmi e Mid-cap attraverso la piattaforma imprese. Risorse che serviranno a facilitare l’accesso al credito, sostenendo sia gli investimenti sia le esigenze di capitale circolante.
Ulteriori 4 miliardi saranno destinati all’export e all’internazionalizzazione. Nel dettaglio Sace metterà a disposizione fino a 1,5 miliardi di garanzie per facilitare l’accesso a nuova liquidità, 2 miliardi di coperture assicurative per nuove linee di credito che serviranno a orientare le imprese verso nuovi mercati sostenendo l’acquisto di beni e servi Made in Italy. Altri 500 milioni serviranno ad assicurare nuove operazioni di piccole e medie imprese verso aree «ad elevato potenziale di domanda per i prodotti italiani quali America Latina, Africa e Medio Oriente».
Anche le controllate per il sostegno all’export si allineeranno al mondo bancario con interventi di moratoria. Quella Sace sarà fino a 12 mesi sui finanziamenti a medio-lungo termine e potrà essere estesa a tutte le imprese sul territorio nazionale danneggiate in modo diretto o indiretto dall’emergenza. Parallelamente Sace Fct, società di factoring del gruppo, concederà una estensione fino a sei mesi dei termini di dilazione e le assicurate di Sace Bt potranno contenere su una proroga dei termini di pagamento del premio fino al 30 aprile, nonché di una proroga di 60 giorni per la gestione degli altri adempimenti previsti in polizza. Già all’inizio della crisi Cdp si era mossa con prime misure anche se limitate alla zona rossa dei primi focolai nel lodigiano e a Vo’, in provincia di Padova, con il rinvio del pagamento delle rate in scadenza nel 2020 per i mutui in essere contratti dai Comuni dell’area, con debito residuo di 7 milioni. Rate che potranno essere corrisposte in 10 anni dal 2021 e mettendo a disposizione delle imprese 1 miliardo di liquidità.
«Il gruppo è impegnato su tutte le possibili linee di intervento a sostegno delle imprese», ha ribadito l’amministratore delegato di Cdp, Fabrizio Palermo, nel corso dell’incontro alla Farnesina sul Piano Straordinario 2020 per rilanciare il made in Italy dello scorso 3 marzo. La spa del Tesoro si sta muovendo ad esempio con il lancio del nuovo Fondo Nazionale Innovazione. Previsto anche il sostegno alla crescita con il lancio dell’Export Basket Bond (da 500 milioni di euro), per le esigenze di finanziamento delle piccole e medie imprese esportatrici e il potenziamento delle garanzie a favore di acquirenti esteri per cercare di sostenere le esportazioni italiane, che rischiano il tracollo per i timori degli importatori legato all’avanzata del Coronavirus nel Paese. Ci sarò inoltre maggiore facilità di accesso al credito per le aziende con accordi di filiera nei settori dell’aereospazio, dell’agroalimentare, della difesa e dell’ingegneria. (riproduzione riservata)