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Azienda Finanza

Cina, dalle banche un salvagente da 44 miliardi all'immobiliare

Pechino sta preparando il lancio di un fondo che dovrebbe aiutare gli sviluppatori in crisi, Evergrande compreso, a consegnare le case pagate e non finite. La banca centrale e China Construction Bank saranno le prime a sottoscrivere. I governi locali decideranno come intervenire


26/07/2022 11:40

di Elena Dal Maso - Class Editori

settimanale

La Cina istituirà un fondo immobiliare per aiutare i gruppi del mattone, in diversi casi vicini al fallimento come Evergrande con i suoi oltre 300 miliardi di dollari di debiti, a risolvere una crisi del debito che rischia di mettere in crisi la crescita dell'economia nazionale. Il real estate incide infatti per il 28% del pil cinese.

Il fondo dovrebbe avere un potenziale fino a 300 miliardi di yuan (44,4 miliardi di dollari), secondo Redd, agenzia di informazioni che per prima ha riportato i dettagli del progetto, poi confermati da Reuters. Si tratta di una cifra importante, ma se si pensa che la sola Evergrande ha debiti per circa sette volte, pare un veicolo per interventi piuttosto mirati e non risolutivi a livello di sistema.

La dimensione del fondo, fra l'altro, sarebbe inizialmente fissata in 80 miliardi di yuan grazie al supporto della China Construction Bank e della People's Bank of China, la Banca centrale. Se il modello funziona, altre banche seguiranno l'esempio con l'obiettivo di aumentare la liquidità da 200 a 300 miliardi di yuan. Il fondo sarà utilizzato, fra l'altro, per finanziare gli acquisti di progetti incompiuti di case e completarne la costruzione, per poi affittarli a privati come parte della politica del governo per aumentare gli alloggi in affitto.

Il fondo sosterrebbe oltre una dozzina di promotori immobiliari, tra cui Evergrande. La notizia giunge dopo che nel weekend è stato reso noto che il ceo e il cfo della stessa Evergrande si sono dimessi per distrazione di liquidità.

Il fondo a sostegno del settore immobiliare si è già assicurato 50 miliardi di yuan da China Construction Bank e un prestito di 30 miliardi di yuan da parte della People's Bank of China, in attesa di completare il funding definitivo.

Spetterebbe poi alle autorità di regolamentazione e ai governi locali selezionere i gruppi immobiliari idonei per ricevere il supporto dei finanziamenti, mentre il fondo potrebbe essere utilizzato anche per acquistare prodotti finanziari emessi dai gruppi immobiliari o finanziare l'acquisizione dei loro progetti da parte di realtà statali. Pechino sta valutando nel frattempo una politica nazionale per l'emissione di obbligazioni speciali per la riqualificazione delle aree più a rischio, simili a baraccopoli.

Le difficoltà del settore immobiliare in Cina hanno portato questo mese ad una forte presa di posizione da parte degli acquirenti di case. Gli acquirenti di 35 progetti in 22 città, che hanno acquisito le abitazioni su carta, come è pratica comune in Cina, hanno deciso di smettere di pagare mutui a partire dal 12 luglio a causa di ritardi nell'esecuzione dei lavori e del calo nel frattempo dei prezzi degli edifici.

Il rifiuto di pagare le rate del mutuo mette in evidenza come la tempesta nel settore immobiliare si stia allargando a tutto l'ambito del real estate. Molti operatori sono cresciuti velocemente negli ultimi anni facendo uso di un'ampia leva. Questo forte tasso di indebitamento è stato preso di mira dal governo che da diversi mesi impedisce ai gruppi di chiedere denaro in prestito alle banche per futuri progetti su carta se le società sono già fortemente indebitate. La conseguenza è che i progetti in essere rallentano molto o si fermano per mancanza di fondi con i conseguenti disagi sociali. (riproduzione riservata)


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