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Azienda Finanza

Cina, la Banca centrale abbassa i tassi per dare fiato alla crescita

Il tasso di riferimento scende solo di 10 punti base al 3,35%, ma gli analisti si aspettavano lo status quo. Significativo che il governatore della PBoC, Pan Gongsheng abbia agito a pochi giorni alla chiusura del terzo plenum del Comitato centrale del Partito comunista, concluso a Pechino il 18 scorso, dove il presidente Xi Jinping ha rimarcato la necessità di puntare sulla qualità della crescita e la sua sostenibilità


22/07/2024 11:27

di Alberto Chimenti - Class Editori

settimanale
Pan Gongsheng, governatore della People Bank of China

La People's Bank of China ha abbassato i tassi di interesse di riferimento per i prestiti nel tentativo di sostenere la crescita economica. La Banca centrale ha ridotto il tasso di riferimento per i prestiti (loan prime rate, Lpr) a un anno al 3,35% dal 3,45% e quello per i prestiti a cinque anni al 3,85% dal 3,95%, sorprendendo gli economisti che si aspettavano una conferma dello status quo. I prestiti nuovi e in essere della Cina si basano sull'Lpr a un anno, mentre i mutui sono misurati dall'Lpr a cinque anni.

Sigmificativo che la mossa della Pboc arrivi a pochi giorni dalla chiusura del terzo plenum del Comitato centrale del Partito comunista, concluso a Pechino il 18 scorso, dove il presidente Xi Jinping ha rimarcato la necessità di puntare sulla qualità della crescita e la sua sostenibilità. Questa condizione è messa a rischio, in questa fase,  dal fatto che la crescita continua a fare affidamento agli investimenti nella manifattura che generano un eccesso di produzione che viene poi scaricata sui mercati internazionali, mentre sul mercato interno la debolezza dei consumi, specie nel comparto immobiliare,  deprime la domanda interna. 

La PBoC ha inoltre stabilito che abbasserà i requisiti di garanzia per i prestiti a medio termine (medium-term lending facility, Mlf) a partire da questo mese. La Banca centrale ha puntualizzato che riduzione dei requisiti sui collaterali è finalizzata ad aumentare le dimensioni delle obbligazioni negoziabili e ad alleggerire la pressione sulla domanda e sull'offerta di obbligazioni sul mercato.

La Banca centrale cinese ha poi abbassato il tasso di interesse sulle operazioni pronti contro termine a sette giorni dall'1,8% all'1,7%. La mossa mira a rafforzare gli aggiustamenti anticiclici per sostenere al meglio l'economia reale. Nel dettaglio la PBoC ha iniettato 58,2 miliardi di yuan (circa 8,16 mld usd) nel sistema bancario attraverso operazioni di reverse repo a sette giorni a un tasso di interesse dell'1,7%. La Banca centrale ha spiegato infine che l'operazione è finalizzata a mantenere una liquidità ragionevole e ampia nel sistema bancario.

Le mosse della PBoC rappresentano la prima variazione dei tassi da febbraio e anche la prima azione importante dopo l'annuncio del cambiamento del quadro di politica monetaria a giugno, sottolineano gli economisti di Ing. Come ha dichiarato il governatore della PBoC, Pan Gongsheng, al forum di Lujiazui, il tasso operazioni pronti contro termine a sette giorni diventerà gradualmente quello principale della politica monetaria, mentre gli altri "attenueranno gradualmente il loro ruolo". Per gli esperti di Ing "bisognerà vedere se gli altri tassi di policy, come il medium-term lending facility (Mlf), seguiranno il taglio odierno nelle prossime settimane; in tal caso, la mossa odierna potrebbe essere vista come un segnale della PBoC che indica il nuovo status del tasso a 7 giorni come tasso di policy principale".

I tagli dei tassi di interesse da parte della Banca centrale cinese "suggeriscono l'intenzione e la volontà di sostenere un'economia in fase di indebolimento, ma riteniamo che l'entità delle riduzioni indichi timidezza", affermano infine gli strategist di Unicredit Research. (riproduzione riservata)


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