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Azienda Finanza

Cresce il peso della Cina nell'asset management di Intesa

La joint-venture Penghua Fund Management, partecipata al 49% dalla banca italiana, conferma il buon andamento dell'attività nell'area: il patrimonio ha toccato i 155 miliardi di euro, +33% su 12 mesi e +7% da fine 2021, con una raccolta di 12,6 miliardi di euro nei primi tre mesi


02/06/2022 11:37

di Paola Valentini - Class Editori

settimanale
Saverio Perissinotto, ceo Eurizon

I patrimoni cinesi valgono ormai oltre un terzo di quelli gestiti da Eurizon, la società cui fa capo la divisione asset management del gruppo Intesa Sanpaolo,che ha chiuso il primo trimestre con un patrimonio gestito di 425 miliardi di euro, in crescita dell'1% da fine marzo 2021, ma in calo del 3% da inizio 2022, per effetto dell'andamento negativo dei mercati finanziari.

In controtendenza sono stati i dati che arrivano dalla Cina dove la joint-venture Penghua Fund Management (partecipata al 49%, quindi non consolidata) conferma il buon andamento dell'attività nell'area: il patrimonio ha toccato i 155 miliardi di euro, +33% su 12 mesi e +7% da fine 2021, con una raccolta di 12,6 miliardi di euro nei primi tre mesi (questi importi si aggiungono ai 425 miliardi di euro gestiti da Eurizon e alla raccolta di 1,6 miliardi di euro).

Ma il dato più interessante, che può dar un'idea delle potenzialità nel mercato cinese, è relativo alla raccolta: nei tre mesi la raccolta netta complessiva della società guidata dall'ad Saverio Perissinotto è stata positiva per 1,6 miliardi di euro, generata soprattutto da investitori istituzionali, quindi meno redditizia, mentre Penghua ha raccolto ben 12,6 miliardi, soprattuitto retail.

Il contributo maggiore per Eurizon è arrivato dalle gestioni di portafogli istituzionali con 1,5 miliardi di euro, mentre sulle gestioni di portafogli retail hanno prevalso i deflussi per 94 milioni di euro. I fondi comuni hanno registrato flussi netti positivi per oltre 491 milioni di euro: 409 milioni di euro sui fondi aperti e 92 milioni di euro sui fondi chiusi.

Il contributo dell'estero e del business sui private market si registra anche nella controllata (65%) londinese Eurizon Slj Capital, specializzata su strategie macro e valutarie con un consolidato bagaglio di expertise sui mercati cinesi che a fine marzo è arrivata a detenere 5,3 miliardi di euro di masse.

Intanto la società specializzata negli investimenti alternativi e nei private market, Eurizon Capital Real Asset Sgr, ha raggiunto un patrimonio di 9,2 miliardi di euro, grazie anche al perfezionamento della partnership col gruppo Poste Italiane nel corso del trimestre.

Il patrimonio dell'hub nell'Est Europa (Eurizon Asset Management Slovakia, Eurizon Asset Management Hungary e Eurizon Asset Management Croatia) si attesta a 3,5 miliardi di euro a fine marzo.

In relazione ai dati di bilancio, nel trimestre l'utile lordo consolidato del gruppo Eurizon è stato di 209,6 milioni di euro e il margine da commissioni di 241 milioni di euro. L'utile netto (compreso l'utile di pertinenza di terzi) si è attestato a 150 milioni di euro. Il cost/income ratio si è posizionato al 17,1% confermando i livelli di efficienza della società.

Nel terzo trimestre si è arricchita ulteriormente l'offerta per la clientela retail, sia sul fronte delle soluzioni per la riqualificazione della liquidità che sui prodotti pir compliant. L'attenzione alle tematiche Esg resta fondamentale nell'ambito dell'innovazione di prodotto: lanciati nuovi fondi focalizzati sulla circular economy, che investono quindi in aziende impegnate nel passaggio da un sistema economico lineare ad un sistema circolare.

La gamma d'offerta è stata arricchita con nuovi prodotti multiasset classificati articolo 9 del regolamento europeo Sfdr: Eurizon Step 50 Futuro Sostenibile Esg e Eurizon Circular & Green Economy. A fine marzo gli investimenti connotati da caratteristiche Esg, classificati articolo 8 e 9 ai sensi della normativa Sfdr, ammontano a 182 prodotti, con un patrimonio di 108 miliardi di euro, pari al 48% delle masse dei fondi.

Infine la sgr ha deliberato di anticipare la devoluzione annuale di parte delle commissioni dei fondi etici del 2022 attraverso la piattaforma For Funding del gruppo Intesa Sanpaolo e attraverso l'associazione WeWorld per fornire aiuti di emergenza ai bambini ucraini e alle donne in fuga dal Paese. «Nei prossimi mesi continueremo a mantenere alta l'attenzione sui risultati e sull'innovazione di prodotto, con un costante impegno a favore dell'economia reale per una crescita attenta alla sostenibilità nel lungo periodo», ha fatto sapere Perissinotto. (riproduzione riservata)


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