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Crescono i rimpatri di capitali esteri dalla Cina, Pechino interviene

In maggio, per il quinto mese consecutivo, sono stati 7,2 miliardi di dollari. Il governo sta correndo ai ripari, cercando di rendere più appetibile il mercato finanziario e togliendo ostacoli agli investimenti diretti. Ma a spaventare gli investitori è probabilmente la debolezza dell'economia


19/06/2023 10:05

di Marco Leporati*

settimanale
Li Qiang, il premier cinese

Con l’avvicinarsi del giro di boa del primo semestre, tenuto conto che a fine settimana le attività saranno sospese per la tradizionale festività del Dragon Boat Festival, il Governo vuole spingere la regolamentazione delle nuove norme alfine di unificare il processo degli investimenti esteri in Cina, eliminando una serie di frammentazioni provinciali costitutive di situazioni di diseguaglianza nel trattamento normativo per gli investitori che avevano scelto una provincia piuttosto che un’altra. In poche parole un mercato più aperto.

Questo upgrade espansivo, che prevede un livello più ampio di apertura e di unificazione del mercato nazionale così come ribadito dal Ministro del Commercio, significa rimuovere delle barriere per ridare al mercato credibilità internazionale, forse smarritasi nel corso del 2022.

Il segnale inequivocabile è arrivato dall'Istitute of information Finance, che ha segnalato che in maggio, per il quinto mese consecutivo, gli investitori stranieri hanno fatto rimpatriare 7,2 miliardi di dollari.

 Il Governo d’altro canto sta cercando di convincere gli investitori a guardare con attenzione le società statali di cui 1.432 listate in borsa secondo un «sistema di valutazione con le caratteristiche cinesi». Il mercato per ora rimane freddo.

Nel programma di upgrade del governo trova spazio un’ulteriore diminuzione delle aziende che potrebbero essere ricomprese nella famosa “negative list” che impedisce in alcuni settori strategici per la Cina di avviare attività economiche.

Un secondo aspetto concerne l’accelerazione della revisione dell’Anti-unfair competition law che promuove l’imparzialità del mercato nei confronti dei soggetti attivi basata sull’ottimizzazione e revisione del sistema di registrazione per le società che decidono di trasferirsi da una provincia all’altra.

L’intento con questa nuova legge è di creare una sorta di osmosi tra le province che possa eliminare un protezionismo locale e le restrizioni e segmentazioni di movimento di beni e servizi per creare sinergie soprattutto relative alla catena di fornitura e alla vendita degli stessi beni.

Un esempio potrebbe essere la penetrazione di vendite in una provincia dove, per motivi microprotezionistici a favore di imprese locali già attive, potrebbero crearsi degli ostacoli che in precedenza in un’altra provincia non esistevano.

A conferma di ciò il premier Li Qiang venerdi scorso, durante la riunione dello State Council, ha ribadito che «le politiche che dovranno assicurare le necessarie condizioni per lo sviluppo dovrebbero essere disvelate ed implementate senza ritardi nelle prossime settimane».

Si erano già anticipate alcune misure in itinere, in particolare concernenti alcuni sussidi per stimolare i consumi e per rivitalizzare le vendite nel settore immobiliare.

La riduzione dei tassi di interesse dovrebbe andare in questa direzione facilitando anche l’acquisto di una seconda casa, limitato anni fa per timore di accrescere la bolla speculativa.

In concreto la riduzione del tasso di interesse LPR (Loan Prime Rate) da parte della Banca Centrale non avveniva dall’agosto del 2022 ed è stato portato all’1,9% dal 2% e in previsione un’ulteriore riduzione il prossimo 20 giugno; anche se per qualche analista non è un provvedimento sufficiente per dare impeto al mercato.

La perplessità maggiore sull'adeguatezza di questo provvedimento è che, a fronte di un’offerta variegata, i developer, ovvero le società immobiliari, non riescano poi a consegnare gli appartamenti finiti per i loro problemi finanziari (aspetto non trascurabile).

Nelle strade di Shanghai si continuano a vedere migliaia di gru, sinonimo della rampante edilizia, ma allo stesso tempo si possono scorgere scheletri di cemento armato abbandonati, avvinti da una folta vegetazione senza un futuro certo: l’area di Hongqiao, quella che doveva diventare la città satellite, è ricca di questi esempi.

L’obbligo da parte dei developer di costruire entro cinque anni dall’acquisizione dell’area attraverso un’asta pena la restituzione all’autorità municipale fa sì che le fondamenta vengano poste, ma il prosieguo rimane incerto. D'altra le compravendite riguardano prevalentemente le famiglie con depositi in banca e possibilità di accendere un mutuo.

Sul fronte delle esportazioni che sono diminuite nel mese di maggio del 7,5% rispetto ad una crescita ad aprile dell’8,5%, il piano di de-dollarizzazione, soprattutto nelle relazioni commerciali extra Europa e Stati Uniti, sta proseguendo ma le transazioni in dollari americani rappresentano, ancora il 43%, dato di aprile superiore al 39,77% di due anni fa con una perdita in valore dello yuan che oggi sfiora la soglia del 7,12% al cambio.

Come mai con uno yuan così debole che potrebbe favorire gli acquisti dall’estero le esportazioni languono? La risposta è speculare a quella del mercato immobiliare domestico: condizioni finanziarie favorevoli ma domanda limitata. A questo proposito il grande storico francese Fernand Braudel sosteneva l’importanza della “vita materiale” prima fase per giungere all’economia di mercato e al capitalismo.

In questo caso «per riprendere una delle immagini di Witold Kula, bisogna sempre guardare in fondo al pozzo, raggiungere le acque profonde della vita materiale, lambite dal flusso dei prezzi del mercato che non sempre riesce però a smuoverle e trascinarle». (F. Braudel, La dinamica del capitalismo pag 49).

Forse vale la pena di ripensare a questo concetto che attiene di più l’umanità che le algoritmiche leggi economiche. (riproduzione riservata)

*presidente di Savino del Bene Shanghai Co. Vive e lavora a Shanghai da 30 anni


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