La crisi del settore immobiliare cinese, che ha visto i creditori pignorare nei giorni scorsi la sede del colosso Evergrande di Hong Kong, può aver contagiato gli investitori. Le autorità cinesi hanno chiesto alle maggiori banche e società statali di avviare un giro di controlli sulla loro esposizione finanziaria a Fosun. Si tratta di uno dei maggiori conglomerati non statali del Paese (opera nel settore delle assicurazioni, del risparmio gestito, farmaceutico, immobiliare, fra gli altri) esposto a sua volta ai maggiori gruppi del mattone.
Martedì 13 settembre il titolo ha perso quasi il 7% a 4,78 dollari di Hong Kong sull'Hang Seng (-41,3% da inizio anno), dove capitalizza quasi 40 miliardi di dollari locali. La controllata Fosun Pharmaceutical è invece scambiata sul listino di Shanghai.
Diverse autorità di regolamentazione, tra cui il regolatore bancario cinese e la commissione locale che sovrintende agli investimenti statali a Pechino, hanno recentemente chiesto alle istituzioni sotto la loro supervisione di esaminare da vicino l'esposizione a Fosun, secondo quanto riporta Bloomberg dalla Cina, citando fonti a conoscenza dei fatti.
Pare che il gruppo si stia preparando a cedere asset per ripagare i debiti avendo in cassa, in capo a Fosun International (la controllante) alla data dello scorso giugno, 117,7 miliardi di yuan a fronte di passività per 651 miliardi di yuan (92,5 miliardi di dollari), il 40% delle quali soggetto a pagamento di interessi. Le obbligazioni in dollari emesse dal gruppo a più lungo termine quotano sotto i 70 centesimi di dollaro, un livello che indica stress.
Anche se l'atteggiamento di cautela di Pechino potrebbe non portare a breve ad alcuna decisione formale, mette comunque in evidenza le preoccupazioni degli investitori riguardo alla salute finanziaria di Fosun. Il gruppo, co-fondato dal magnate Guo Guangchang nel 1992, è stato di recente fra i maggiori investitori di asset all'estero, anche in Italia, ma ha visto il titolo e le obbligazioni in dollari soffrire in seguito ad un'ondata record di inadempienze da parte dei gruppi immobiliari cinesi. Il settore del mattone, messo sotto pressione dal governo con l'accusa di aver lavorato per anni troppo a leva, incide per circa il 28% sul Pil della Cina. La stessa Evergrande, sotto oltre 300 miliardi di dollari di debiti, è sull'orlo del default e a luglio non è riuscita a presentare come promesso un piano di ristrutturazione.
Da Sergio Rossi a The Medelan, gli investimenti di Fosun in Italia
In Europa negli scorsi anni Fosun ha rilevato Sergio Rossi, il marchio di lusso delle scarpe italiane, che ha inserito nel gruppo Lanvin dove si trovano, oltre al marchio dell'alta moda francese, anche l'austriaca Wolford, St. John e Caruso. Sempre Fosun aveva strappato nel 2015, in un confronto di rilanci con Investindustrial di Andrea Bonomi, il marchio Club Med, che storicamente organizza viaggi alto di gamma nei maggiori resort al mondo.
Sempre Fosun ha comprato l'ex sede di Unicredit a Milano in Piazza Cordusio, ribattezzata The Medelan, che ora viene gestita da Dea Capital. L'edificio, dopo i lavori di ristrutturazione, sta riaprendo con F2i, la società di gestione del risparmio guidata da Renato Ravanelli. Ultimati i lavori con la fine di agosto, il fondo infrastrutturale ha traslocato occupando due piani del complesso immobiliare di lusso, destinato a uffici e boutique.
The Medelan (dall'antico nome celtico di Milano) dovrebbe ospitare anche Chanel, che ha trasferito a Piazza Cordusio tutti i suoi uffici aziendali. Tra le prime boutique ad aprire ci sarà la stessa Lanvin mentre all'ultimo piano, con un ampio terrazzo, ha aperto Horto, il ristorante dello chef altoatesino Norbert Nierderkofler. La lunga ristrutturazione del complesso immobiliare a due passi da piazza Duomo, che si accompagna al ridisegno del palazzo sede delle Assicurazioni Generali e proprio di fronte a Starbucks Roastery, è uno dei punti di maggior rinnovamento architettonico nel centro storico di Milano sulla direttrice che da piazza del Duomo conduce al Castello.
Nel 2017 il gruppo Fosun è stato tra i gruppi esaminati dal regolatore bancario cinese sui prestiti in dollari collocati sul mercato internazionale. La Banca Popolare Cinese ha identificato Fosun International, insieme a China Evergrande Group e HNA Group nel 2018, fra le holding finanziarie che hanno accumulato rischi di natura transfrontaliera. Un segnale che Pechino già allora voleva far rientrare in Cina i capitali investiti all'estero dai grandi gruppi in una politica di allontanamento (decoupling) dai Paesi occidentali. (riproduzione riservata)