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Didi, la Uber cinese, vuole quotarsi a Wall Street con una ipo

Il gruppo che opera dal sud est asiatico all'Africa, all'America Latina e in Russia è leader globale nei servizi di car pooling, affitto, taxi e si sta allargando anche alla finanza. Il valore della società che nel 2020 ha preso oltre 1 miliardo di dollari su un fatturato di 24 è intorno a 70 miliardi di dollari. Al vertice c'è il fondatore e Jean Liu una delle imprenditrici di maggior successo in Cina


25/06/2021 18:30

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale
Jean Liu, presidente e socia di Didi Global

Didi Global, una società di ride-hailing con sede a Pechino, sta puntando a una valutazione tra i 62 e i 67 miliardi di dollari dalla propria offerta pubblica iniziale (ipo) in titoli ads a Wall Street.

La valutazione completamente diluita potrebbe sfiorare i 70 miliardi di dollari, secondo quanto riferito al Wall Street Journal. Dido Global è la concorrente cinese di Uber e vorrebbe raccogliere 3,9 miliardi di dollari attraverso il collocamento di 288 milioni di American Depositary Shares (ads), ipotizzandone un prezzo nel punto medio del range fissato tra 13 e 14 dollari per titolo.

Didi, che punta alla quotazione sul Nyse, ha puntualizzato che utilizzerà i proventi dell'Ipo per investire nella tecnologia, per far crescere le attività fuori dalla Cina e per introdurre nuovi prodotti. Didi Global opera attivamente nell'intero sud est asiatico, in Africa, America Latina e Russia.

Proprio come Uber, Didi gestisce un'app per smartphone da cui gli utenti possono prenotare auto, taxi e servizi di carpooling e sta allargando anche alla finanza il range di attività. Nel 2016 è riuscita a spingere Uber fuori dalla Cina, vincendo una dura guerra dei prezzi che si è conclusa quando Uber ha integrato la propria divisione cinese con Didi in cambio di una partecipazione in quest'ultima.

La fondazione della società risale al 2012, quando l'allievo di Alibaba Group Cheng Wei, o Will Cheng all'occidentale, attualmente ceo, ha dato vita a questo business che si è poi integrato con Kuaidi Dache, un concorrente nel 2015 per guadagnare scala ed è diventata leader sul mercato cinese. Secondo il documento depositato per il listing, Cheng possiede il 7% delle azioni della società e controlla il 15,4% del suo potere di voto prima dell'Ipo. Altri investitori di alto profilo in Didi sono SoftBank, Uber e Tencent. 

Al vertice di Didi, insieme a Will, c'è come presidente Jean Liu, esperta di intelligenza artificiale, considerata una delle donne di maggior successo nell'economia cinese. 

Nell'anno fiscale 2020, Didi ha contabilizzato un fatturato di 141,74 miliardi di yuan, l'equivalente di 21,64 miliardi di dollari, evidenziando un calo dell'8,4% su base annua a causa dell'impatto della pandemia sull' attività. Per l'intero anno, la perdita netta è stata di 10,68 miliardi di yuan, circa 1,63 miliardi di dollari.

Nel maggio dell'anno scorso, la società ha compeltato un round di finanziamenti di 500 milioni di dollari per sviluppare la controllata che si sta occupando di auto a guida autonoma insieme al fondo Vision 2 di Softbank per implementare i servizi con Intelligenza artificiale (controllo temperatura del guidatore, disinfestazione vettura, controllo mascherina) in America Latina. (riproduzione riservata) 


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