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Azienda Finanza

Generali vuole crescere in Asia nella bancassicurazione, facendo perno sulla Cina

Lo ha dichiarato il ceo Philippe Donnet, approfittando dei tassi di sviluppo, spesso a doppia cifra, sia nel ramo vita, che danni, in particolare nel paese del Dragone dove Trieste vanta una presenza storica e una solida alleanza con China National Petroleum. Le strategie di Roberto Leonardi, capo delle attività asiatiche, che interessano 9 mercati e 2,4 miliardi di premi


22/01/2019 12:07

di Pier Paolo Albricci

donnet
Philippe Donnet, ceo di Generali

Assicurazioni Generali è pronta a crescere con accordi di bancassurance in Asia, con un’acquisizione di una compagnia danni in Europa e anche rilevando una società specializzata nelle assicurazioni sanitarie.

Lo ha dichiarato Philippe Donnet, ceo del gruppo triestino, in un’intervista al South China Morning Post, il più importante giornale in lingua inglese di Hong Kong. Le risorse non mancano considerando che secondo il piano industriale 2019-2021 presentato a fine novembre il gruppo assicurativo di Trieste ha 3-4 miliardi di euro in cassa da mettere a disposizione della crescita e le opzioni sul tavolo sono diverse.

Molto, però, dipenderà dal prezzo e Donnet ha sottolineato che le acquisizioni dovranno avvenire in linea con la strategia e con la disciplina finanziaria del gruppo, ma «siamo aperti a muoverci in maniera opportunistica, a un prezzo ragionevole», ha precisato Donnet.

L’Asia è un’area strategica per la crescita della compagnia anche perchè le valutazione degli asset migliori stanno iniziando a scendere, come aveva anticipato Frédéric de Courtois, direttore generale della Compagnia, in un’intervista a MF-Milano Finanza il 22 dicembre scorso.

Generali è presente in nove Paesi dell’area Asia Pacifico, Cina Mainland, Hong Kong, India, Filippine, Vietnam, Indonesia, Malesia, Tailandia e Giappone, ma l'ulteriore espansione farà perno sulla presenza storica in Cina, dove ha il suo quartier generale Roberto Lombardi, il manager già responsabile di Axa Asia, che sovraintende alle attività asiatiche, che valgono (dati 2017) 2,4 miliardi di euro di premi, ma registrano i tassi di crescita più elevati, in particolare in Cina.

Nel 2017, Generali era al quarto posto tra gli operatori stranieri in Cina, con il 7% di quota di mercato. L'espansione del ramo Vita in Cina, dove la nuova produzione in termini di valore attuale dei premi di nuova produzione, il pvnbp, ha mostrato un incremento superiore al 14% , è stato trainata dai prodotti risparmio. Anche la redditività, misurata dal rapporto tra margine e pvnbp, della regione asiatica ha registrato un notevole incremento grazie soprattutto alla Cina.

«Nel segmento Vita, Generali China è una delle joint venture assicurative di maggior successo, grazie a una distribuzione multi canale molto efficace, una presenza e una copertura geografica ampia con 100 uffici presenti in 14 municipalità e province,» ha spiegato Alex Cheung, General Manager di Generali China Life, «in questi anni abbiamo registrato una crescita solida, le nostre reti di vendita si stanno espandendo velocemente e in modo sostenibile».

Nonostante le autorità cinesi consentano ora il pieno controllo da parte delle compagnie estere sulle proprie attività in Cina, Donnet ha frenato sull’ipotesi di aumentare la partecipazione nel capitale della propria partecipata. «Per me è importante crescere», ha specificato, «e preferisco avere il 50% di una compagnia che guadagna piuttosto che il 100% di una società piccola che fa fatica a crescere».

Generali aveva ottenuto nel giugno del 2000 la prima licenza assicurativa concessa dopo l’ingresso nel Wto dalla China Insurance Regulatory Commission, per l’esercizio dell’attività assicurativa Vita e la vendita di polizze individuali e, sulla base di quell’autorizazzione che due anni dopo, Trieste era riuscita a stringere una solida alleanza con il colosso petrolifero di stato Cnpc (China National Petroleum) per assicurare i suoi dipendenti.

Nel 2007 Generali ha costituito la compagnia danni sempre con Cnpc. Oggi la struttura organizzativa si basa su oltre 20 filiali e più di 2.400 dipendenti, una rete di 18 mila agenti che coprono 14 province e municipalità, facendo perno sugli headquarter di Pechino, per entrambi i rami.

Dal 2016 una nuova compagnia vita basata a Hong Kong, Generali HK Life, si è attivata sul segmento della clientela high net worth sotto la direzione di Thomas Young. Nel ramo danni Generali occupa la settima posizione sul mercato cinese con un quota del 2,3% vendendo premi non solo alla clientela retail ma anche nel settore corporate & commercial, alle imprese locali e alle tante multinazionali presenti in Cina. 

Le partnership rappresentano un pilastro per la crescita estera del Leone, come nel caso di Future Group in India o di Centraline Property Agency ad Hong Kong, una delle più importanti agenzie immobiliari del Paese. Nel 2016 è stata sottoscritta una joint venture nelle Filippine con il partner Banco De Oro, e contestualmente creata una nuova compagnia, posseduta al 100% dal Gruppo Generali, operante nel business Vita Gruppo e Employee Benefits.A fine 2014 il Gruppo è entrato nel mercato malese grazie ad un accordo con Multi-Purpose Capital Holdings Berhad. 

La presenza nel resto dell’Asia, partita dalle Filippine alla fine degli anni 90, si è consolidata nei decenni successivi aprendo varie società per l’attività nel ramo Vita in Indonesia, Tailandia, Vietnam e India, concentrata prevalentemente nei segmenti risparmio, puro rischio e malattia. Nel ramo Danni Generali ha puntato su India, Malesia, Tailandia e Giappone. In Asia Generali ha previsto di rafforzare la rete degli agenti, passando da 13 a 23 mila in tre anni.

 

 


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