Goldman Sachs è alle battute finali per acquistare l'intero capitale della sua joint venture in Cina nell'intermediazione titoli, dopo aver collaborato con un partner locale per 17 anni. L'investment bank guidata dal ceo David Solomon, secondo quanto riporta il Wall Street Journal, sta preparando la domanda per chiedere alle autorità di regolamentazione cinesi di assumere il pieno controllo di Goldman Sachs Gao Hua Securities e ha firmato un accordo per acquisire la quota del 49% che non possiede, a una cifra che non è stata resa nota, dopo che lo scorso marzo il Paese aveva autorizzato la sua offerta per assumere la maggioranza della società.
Goldman Sachs Gao Hua Securities ha sede a Pechino ed è stata istituita nel 2004 da Fang Fenglei, un noto uomo d'affari cinese, e dalla società di investimenti Legend Holdings con Goldman che allora era al 33%. La banca Usa è salita al 51% dopo che la Cina nei mesi scorsi aveva tolto il tetto alle partecipazioni azionarie straniere, quota che ora salirà ora al 100%. L'azienda gestisce il business dell'emissione e intermediazione di azioni e obbligazioni e la consulenza in materia di fusioni e acquisizioni in Cina.
Fang aveva lavorato in precedenza in istituzioni finanziarie pubbliche come Industrial and Commercial Bank of China e la Bank of China. Il banchiere aveva aiutato a lanciare a metà anni 90 la prima investment bank cinese sul modello occidantale, la China International Investment, insieme con Morgan Stanley ed altre società.
Goldman Sachs ha detto che l'operazione sarà perfezionata entro il prossimo anno. Goldman Sachs Gao Hua, che nel 2019 ha realizzato ricavi per 79,3 milioni di dollari, +14% sul 2018 con utili netti in calo del 5% a 10 milioni di dollari, sulla base di un documento interno visionato dal quotidiano americano sarà ribattezzata Goldman Sachs (China) Securities Co. "La proprietà al 100% rappresenta un impegno e un investimento significativo in Cina", hanno dichiarato l'amministratore delegato David Solomon, il chief operating officer John Waldron e il chief financial officer Stephen Scherr nella nota citata dal Wsj. Goldman Sachs punta a raddoppiare i suoi dipendenti in Cina nei prossimi cinque anni, portandoli a 600 unità.
Le restrizioni imposte per anni sulle attività finanziarie cinesi hanno impedito finora alle grandi banche e società di gestione globali di sviluppare la maggiore presenza locale a cui tutti puntano viste le dimensioni e le potenzialità del mercato cinese. Wall Street è emersa come un grande vincitore nella guerra commerciale tra Washington e Pechino, che ha colpito in particola modo il comparto tecnologico, dopo che un accordo firmato a gennaio prometteva un maggiore accesso al settore finanziario cinese per le istituzioni americane. JP Morgan Chase e Morgan Stanley hanno già assunto il controllo maggioritario delle loro joint venture locali di titoli. E Citigroup ha ricevuto una licenza di custodia che le consente di offrire i suoi servizi a fondi domiciliati nel gigante asiatico.
La Cina è l'unica grande economia al mondo che dovrebbe raggiungere la crescita quest'anno nonostante l'impatto del Covid, e i suoi mercati dei capitali sono in piena espansione. (riproduzione risrevata)