MENU
Azienda Finanza

Gop si espande a Shanghai e punta sull'asse euroasiatico via Mosca

Lo studio legale fondato da Francesco Gianni sta rafforzando il team di Shanghai che opera in collaborazione con la base di Hong Kong. Presto lo studio aprirà anche a Mosca e segue attivamente la piazza di Singapore sulle rotte dei grandi affari lungo le nuove Vie della Seta. Il business model in Cina punta molto sul network europeo


15/02/2019 11:35

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

beghi
Stefano Beghi

«Il numero di aziende italiane interessate alla Cina continua a crescere e non potrebbe essere diversamente, indipendentemente dai momenti di crescita o di rallentamento dell'economia». Stefano Beghi, avvocato a capo della practice cinese dello studio Gianni Origoni, Grippo e Cappelli & Partners (Gop), che con oltre 400 avvocati guida la classifica degli studi italiani più attivi  a livello globale nel legal advisory, ha deciso una seconda mossa per aumentare la presa sull'enorme mercato del Dragone.

Dopo aver aperto l'anno scorso un secondo ufficio a Shanghai, coordinato da Sara Monti, sta cercando avvocati cinesi o sino-europei per rafforzare il team in Cina Mainland, che affianca l'ufficio base di Hong Kong, attivo dal 2014, forte di una decina di professionisti alcuni dei quali di lingua cinese. 

«Shanghai è stata un scelta inevitabile per avvicinarci alla maggiore concentrazione di aziende italiane, che resta uno dei nostri target di riferimento», ha spiegato Beghi, che, in Cina dal 2013, si divide tra Hong Kong e Shanghai.

Il vorticoso sviluppo dell'area di Hong Kong, la greater bay area, che comprende ormai anche Shenzen, il polo tecnologico, a 12 minuti di supertreno dal centro dell'ex colonia britannico, e Macao, il polo turistico e del diverimento, collegato a Hong Kong da un ponte e raggiungibile in auto in 20 minuti, impone strategie e scelte precise anche ai professionisti. 

L'ex colonia britannica, al centro di un'aggregazione di 70 milioni di persone, di migliaia di imprese e di crescenti scambi commerciali, è diventato, anche in seguito alle iniziative legate alla Belt & Road, non solo un hub per i capitali cinesi proiettati verso il resto del mondo, ma anche un punto da cui monitorare le economie in forte sviluppo dell'Asia sud-orientale, dal Vietnam a Singapore, dalla Thailandia alla Malesia. 

Il team cinese guidato da Beghi punta a due categorie di business. La prima è di aziende internazionali non cinesi che vogliono fare business con il Dragone e cercano un partrner con una forte matrice europea, che assicuri una consulenza più personalizzata rispetto a quella degli enormi studi cinesi o degli studi americani, che si muovono solo su grandi operazioni e con costi molto elevati. «Ci sono diverse multinazionali per esempio indiane, coreane, svedesi, per citare casi su cui stiamo lavorando in grado di apprezzare il nostro approccio», ha rivelato Beghi.

Il secondo terreno di lavoro per il team dello studio è la conquista delle fiducia di aziende cinesi interessate a fare affari in l'Italia, o con aziende italiane, e nei paesi europei dove hanno una presenza diretta o indiretta. In questo campo Beghi e il suo team possono vantare il track record di operazioni di M&A e di finanzia straordinaria del primo studio legale italiano e quindi i relativi contatti. 

«Una delle prossime sfide in Cina per gli studi legali sarà l'impatto dell'intelligenza artificiale (Ia) che tenderà a standardizzare, e quindi rendere meno importanti anche dal punto di vista economico, le pratiche contrattualistiche, e chiederà ai professionisti un salto di qualità nella capacità di consulenza su temi strategici di sviluppo industriale, valorizzando network e contatti», ha spiegato Beghi, il cui team si appoggia anche su Singapore, dove è particolamente attivo un altro partner dello studio, Alessandro Zalonis, e sulla Russia, per ora seguita dall'Italia dal partner Moreno Martini, ma che potrebbe avere entro l'anno una base a Mosca.

La conferma è arrivata ieri, a margine di un seminario organizzato da Banca Intesa Mosca sull'area euroasiatica la comunità economica di libero scambio costituita da 180 milioni di persone che è anche via di collegamento tra mercato russo e cinese.

«GOP mira a supportare il mondo dell'imprenditoria in questo percorso di accesso e collegamento al mercato euroasiatico attraverso il proprio desk dedicato e, prossimamente, grazie a un ufficio a Mosca, che con ogni probabilità verrà aperto entro l'anno. È inoltre allo studio insieme a Banca Intesa Russia un laboratorio comune per consolidare e favorire il flusso degli investimenti tra Italia e Russia in entrambe le direzioni», ha specificato Moreno Martini. 



 

 


Chiudi finestra
Accedi