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Gori a capo di Jp Morgan Asia. Mission: vincere in Cina

Il banker italiano, residente e professionalmente attivo a Hong Kong, è stato nominato ceo per le attività del colosso americano in 17 paesi, ma la sua missione prioritaria è guidare i piani di espansione nel Dragone, sia nel wealth management che nelle attività di brokeraggio. Da 20 anni nella banca, il manager toscano rimarrà anche ceo della banca a Hong Kong


28/02/2020 10:55

di Francesco Bertolino - Class Editori

gori
Filippo Gori, neo capo della regione Asia per Jp Morgan

 

 

Sarà un manager toscano di 45 anni a guidare l'offensiva della prima, e più blasonata, banca di Wall Street, JP Morgan, alla conquista della Cina, dove festeggeràil centenario della sua presenza l'anno prossimo.

Ieri il colosso americano del credito ha annunciato la nomina di Filippo Gori a ceo di JpMorgan Asia-Pacific. In questo ruolo Gori sarà responsabile della strategia e delle attività della banca per tutte le linee di business nei 17 Paesi in cui JpMorgan è presente nella regione asiatica.

Il banchiere rimarrà anche head del banking per la regione Asia-Pacifico e ceo di Hong Kong. Succederà a Nicholas Aguzin, nominato ceo della international private bank di JpMorgan, e riporterà direttamente ai vertici dell’istituto guidato da Jamie Dimon: Daniel Pinto (ceo corporate e investment bank, nonché co-presidente e co-chief operating officer di JpMorgan) e Mary Erdoes (ceo di asset e wealth management). Resterà basato a Hong Kong, dove vive da sette anni.

Gori, così come il senior country officer per l’Italia, Francesco Cardinali, è uno dei cosiddetti JpMorgan lifer, ossia quei banchieri che hanno trascorso tutto la loro vita professionale nell’istituto americano. Dopo la laurea in economia politica all’università Bocconi di Milano e una breve esperienza accademica, infatti, il 45enne manager toscano è entrato in JpMorgan dove ormai lavora da 20 anni.

Nel corso della carriera in JpMorgan Gori ha ricoperto diversi ruoli nella corporate & investment bank e in asset& wealth management nelle sedi di Hong Kong e Londra. In precedenza, poi, il manager è stato anche responsabile del business di markets & investor services per l’Asia e co-head del business di markets & investor services per il Sud Europa.

Queste esperienze hanno contribuito a sviluppare competenze trasversali ai vari settori di attività della banca, quantomai utili ora che Gori dovrà guidare il complesso delle divisioni di JpMorgan in Asia. Un ruolo fondamentale alla luce dei piani di espansione della banca americana in Oriente e in particolare in Cina dove la banca sta approfittando dell’aperture di Pechino per farsi largo nel ricco mercato finanziario cinese.

A metà dicembre, infatti, JpMorgan ha ottenuto l’autorizzazione dell’autorità di borsa cinese ad aprire una succursale a Shanghai che offrirà servizi finanziari come l’intermediazione di titoli, la consulenza sugli investimenti, la sottoscrizione e l’attività di sponsor sui titoli.

Dopo aver ottenuto nel 2019 l’autorizzazione a salire sopra il 51%, inoltre, il colosso americano conta di rilevare il 100% della joint-venture cinese nell’asset management entro la fine del 2021.

C on l'occhio puntato ai 5.300 miliardi di dollaridel mercato finanziario cinese, tra azioni, bond e patrimoni in gestione, Jamie Dimon, il ceo del gruppo americano, aveva vinto l'anno scorso la gara indetta dalla Shanghai United Assets and Equity Exchange con in palio il 2% messo in vendita dal socio Shanghai International Trust del China International Fund Management (Cifm) dove Jp Morgan era già socio al 49%. (riproduzione riservata)


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