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I leader Ue provano a chiudere sull'accordo bilaterale con la Cina

Domani videoconferenza dei 27. Possibile colloquio di Angela Merkel e Ursula von der Layen con Xi Jinping. Resta l'incognita del Parlamento europeo che potrebbe opporsi alla ratifica del trattato comprensivo sugli investimenti senza adeguate garanzie sulla tutela dei diritti umani


29/12/2020 14:30

di Mauro Romano - Class Editori

Cina

Cina e Unione europea hanno fatto significativi progressi nei negoziati per giungere a un accordo sugli investimenti bilaterali. La conferma arriva dal ministero degli Esteri cinese, nel corso della consueta conferenza stampa giornaliera, all’indomani delle indiscrezioni diplomatica su un’intesa forse già in settimana.

Domani i leader dei 27 Stati membri della Ue si riuniranno in videoconferenza per cercare di concludere l'accordo di principio con la Repubblica popolare. 

Della questione hanno discusso i rappresentanti permanenti degli Stati membri  nella stessa riunione in cui hanno dato il via libera all'accordo di partenariato Ue-Regno Unito. Quello con la Cina è un accordo complessivo sugli investimenti, secondo la definizione ufficiale. La firma dell'accordo avverrà in una fase successiva.

“Sarà un passo importate per le relazioni commerciali ed economiche tra Unione europea e Cina”, ha commentato il portavoce della diplomazia di Pechino, Wang Wenbin. Pechino auspica infatti che l’intesa possa dare un quadro stabile e portare “benefici tangibili” per aziende e cittadini di entrambe le parti.

Sempre domani, secondo quanto riporta il South China Morning Post, il presidente cinese Xi Jinping dovrebbe chiarire gli ultimi dettagli assieme alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e alla cancelliera tedesca Angela Merkel.  Alla videoconferenza potrebbe prendere parte anche il capo di Stato francese, Emmanuel Macron.

Secondo quanto fatto trapelare da fonti diplomatiche, ci sarebbero stati progressi nell'ambito dei negoziati sugli impegni di Pechino per combattere il lavoro forzato e i passi avanti nelle trattative potrebbero aprire la strada al via libera all'accordo.

L’accordo dovrà poi passare per il Parlamento Ue. Negli ultimi mesi l’Eurocamera non ha fatto mancare le critiche a Pechino per la repressione del dissenso a Hong Kong e della minoranza uigura dello Xinjiang. Gli europarlamentari scrutineranno quindi l’accordo e chiedono un meccanismo sanzionatore per le violazioni dei diritti umani. Le prime voci critiche si sono già fatte sentire. Reinhard Bütikofer, presidente della delegazione parlamentare in Cina, contesta la mancata condivisione dei contenuti dell’intesa con la commissione commercio. (riproduzione riservata)


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