Il marchio WeChat è più forte di quello Ferrari e vale più di tre dei maggiori istituti di credito cinesi. Il brand dell’applicazione sviluppata dal colosso tecnologico Tencent viene valutata 67,8 miliardi di dollari, con un balzo del 25% rispetto allo scorso anno, secondo i dati raccolti da Brand Finance Global 500. Dei quattro giganti del credito soltanto Icbc ha un valore maggiore (72,7 miliardi) mentre sono distaccati sia la China Construction Bank (59,6 miliardi) sia la Agricultural Bank of China e Bank of China rispettivamente a 53,1 miliardi e 48,6 miliardi.
WeChat, conosciuto in Cina come Wexin, è tuttavia ancora distaccato dai 263 miliardi di Apple, dagli oltre 254 miliardi di Amazon o dai 191 miliardi di Google
Nel’anno della pandemia l’app “globale” con al quale gli utenti cinesi possono fare tutto, chattare, pagare, leggere I giornali, prenotare un taxi, fare acquisti online e molto altro, ha ulteriormente espanso le prorpie attività, fornendo dati in tempo reale sul Covid-19, consulenze e addirittura diagnosi. Con un punteggio di 95,4 su 100 e un rating AAA+, WeChat ha però addirittura superato il Cavallino rampante quale brand più forte al mondo.
Intanto dopo la multa di 2,8 miliardi di dollari ad Alibaba i regolatori cinesi hanno ordinato a 34 società del ramo tecnologico di rivedere e correggere le proprie pratiche aziendali che limitano la concorrenza e costituiscono un abuso del loro potere di mercato.
L'Amministrazione statale cinese per la regolamentazione del mercato, la massima autorità Antitrust della Cina, ha dato l'ordine oggi nel corso di un incontro in cui sono state convocate 34 società tecnologiche, tra cui la casa madre di TikTok, ByteDance, il gigante dell'e-commerce Jd.com, la società di consegne Meituan e la rivale di TikTok Kuaishou Technology.
L'authority, affiancata dalle autorità di regolamentazione fiscali e del cyberspazio, ha intimato alle aziende presenti di effettuare un'intensiva ristrutturazione delle loro operazioni e correggere eventuali comportamenti anticoncorrenziali entro il mese prossimo, ponendo enfasi sulla correzione delle misure di esclusività che impediscono ai clienti di utilizzare in parallelo più di una piattaforma. (riproduzione riservata)