Nuovi azionisti di prestigio per Venchi, lo storico marchio italiano del cioccolato. Di recente nel capitale della società sono entrati il più antico family office di Hong Kong e gli eredi del fondatore della maison francese Hermès.
I due gruppi hanno rilevato attraverso un veicolo di coinvestimento il 3,5% di Venchi e ottenuto un posto in consiglio di amministrazione per Tommaso Paoli, ex manager di Intesa Sanpaolo. Si affiancano ad altri soci di rango dell'azienda guidata da Daniele Ferrero, fra cui figurano Andrea Guerra (Lvmh) con l'1,1%, Pietro Boroli (De Agostini) con il 7,4% e Luca Baffigo Filangeri (Eataly) con il 10,1%.
Per Venchi, molto impegnata anche sul mercato cinese dove Ferrero sta portando con crescente successo le sue cioccogelaterie, il 2020 è stato un anno complicato a causa della crisi pandemica che ha bloccato per mesi le attività commerciali e ancor più a lungo il turismo.
La capogruppo ha così subito un calo del 37% nei ricavi, passati da 86,2 a 54,3 milioni di euro, e registrato una perdita di poco inferiore ai 2,5 milioni. A livello consolidato Venchi ha assorbito meglio l'impatto dell'emergenza sanitaria e il suo giro d'affari globale è diminuito del 28% a 71,5 milioni.
Il produttore di cioccolato, fondato a Torino nel 1878 e con stabilimenti nel cuneese, è comunque pronto a ripartire e a riconquistare la soglia dei 100 milioni di fatturato superata nel 2019. L'anno scorso, nonostante le difficoltà legate dal Coronavirus, il gruppo ha aperto 11 nuovi punti vendita, ma per accelerare ulteriormente il percorso di crescita intende puntare forte sugli Stati Uniti e sui mercati asiatici, Giappone e Cina in testa.
Una strategia a cui con ogni probabilità potranno dare un contributo significativo sia la famiglia Pao con la sua rete di relazioni sia gli eredi Hermès con la loro esperienza nel lusso. Venchi dispone già di tre controllate in Cina (a Pechino, Shanghai e Hong Kong), mentre nel corso del 2021 ha ceduto la filiale brasiliana a un investitore terzo. (riproduzione riservata)