Il nuovo fondo di stabilità finanziaria lanciato da Pechino ha già raccolto circa 10 miliardi di dollari dalle principali banche del Paese. L'annuncio è stato dato dalla Commissione di vigilanza sul credito e le assicurazioni.
Al momento sono 19 gli istituti e le compagnie coinvolte. Oltre alle grandi banche pubbliche (Bank of China, Icbc, Ccb e Agricoltural bank of China) il progetto ha visto la partecipazione di istituti sistemici, come hina Minsheng Banking e Ping An Bank. Il progetto di Mes con caratteristiche cinesi era stato delineato dal premier Li Keqiang nella relazione introduttiva in apertura dei lavori dell'annuale plenaria dell'Assemblea nazionale del popolo, il parlamento cinese.
Il veicolo servirà a scongiurare rischi sistemici e a gestire le crisi degli attori finanziari e industriali considerati troppo grandi per fallire. Negli ultimi mesi la dirigenza cinese ha dovuto fare i conti con i problemi finanziari di Evergrande e di un piccolo numero di altri operatori del settore immobiliare, altamente indebitati. Molti investitori guardano ancora al mattone con preoccupazione, dato che, come ricordato dalla società di gestione T. Rowe Price, il settore finanziario ha un'esposizione sull'immobiliare attorno al 40%. La stabilità è quindi diventata il mantra a Zhongnanhai, il Cremlino cinese, dove si guarda al congresso del Partito comunista in calendario nella seconda metà dell'anno, che confermerà al potere Xi Jinping per un terzo mandato da segretario generale e conseguente, dalla prossima primavera, da presidente della Cina.
Ecco perché, come emerso dalla riunione del Politburo dello scorso febbraio, l'obiettivo per il 2022 è garantire la stabilità economica e sociale, così da predisporre le basi per raggiungere l'obiettivo che i leader si sono dati per il centenario della Repubblica popolare nel 2049: l'ascesa "a moderno Paese socialista". Per la stampa economica cinese, l'European financial stability facility istituito nel 2010 per fare fronte alle difficoltà nei Paesi dell'area euro, prima affiancato e poi sostituito dal Meccanismo europeo di stabilità (Mes), potrebbe essere un modello per il futuro strumento con caratteristiche cinesi. (riproduzione riservata)